Si chiama “Chiesa cattolica della Divina Misericordia” la missione cattolica inaugurata ad Erdenet, la seconda città più grande della Mongolia. L’autorizzazione è stata concessa dalle autorità civili per un periodo di tre anni e permetterà, in particolare ai sacerdoti missionari stranieri, di ottenere il visto di ingresso nel Paese. La città Erdenet, ricca di giacimenti di rame, è stata fondata nel periodo del regime sovietico ed ha visto i primi missionari cattolici solo nel 1991, dopo la caduta del Muro di Berlino.
Comunità cattolica locale è molto giovane
La comunità cattolica locale – spiega l’agenzia Eglise d’Asie – è quindi molto giovane:
il primo insediamento ufficiale risale al 2003, data di inaugurazione di un asilo
gestito dalla Congregazione del Cuore Immacolato di Maria e destinato ai bambini più
poveri. Attualmente, si contano una ventina di fedeli che, ogni domenica, si incontra
in una semplice camera, presa in affitto. Tuttavia, non mancano corsi di catecumenato
per adolescenti ed adulti, mentre cresce il numero di fedeli che chiedono il battesimo
per i propri figli. Previsti anche corsi di catechismo sui principi fondamentali della
Chiesa cattolica. Tuttavia, l’insegnamento della religione nelle scuole è vietato
per legge.
Paese a tradizione buddista
Da sottolineare che la concessione dell’autorizzazione alla missione è arrivata cinque
mesi dopo la presentazione della richiesta da parte della comunità cattolica e ciò
indica tempi relativamente brevi per il Paese, che ha una tradizione buddista tradizionalmente
forte e radicata. Tuttavia, Erdenet è una città in cui vivono molti stranieri, dove
quindi il confronto interreligioso è più vivo e dinamico. Senza dimenticare che il
capo dello Stato, Tsakhiagiin Elbegdori, è originario proprio di questa città. Il
17 ottobre 2011 è stato anche ricevuto in udienza dall’allora Papa Benedetto XVI.
28 agosto, ordinazione del primo sacerdote mongolo
La portata missionaria della Chiesa cattolica in città è ampia e variegata: l’assistenza
va dagli studenti ai pazienti dell’Ospedale psichiatrico e provinciale, dai migranti
ai lavoratori delle miniere di rame che spesso operano in condizioni difficili. Secondo
la legge nazionale, il capo ufficiale di un’organizzazione religiosa deve essere di
nazionalità mongola. Ma poiché non esistono sacerdoti cattolici nati nel Paese (il
primo verrà ordinato il prossimo 28 agosto) ufficialmente i responsabili delle comunità
cattoliche sono i laici. Anche i proprietari terrieri devono essere cittadini mongoli
e ciò crea qualche problema per i terreni in cui sorge una Chiesa. (I.P.)
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