2016-06-18 14:00:00

Iraq: cristiani si sono uniti al digiuno del Ramadan


Ieri tanti cristiani iracheni, su invito del Patriarcato caldeo, si sono uniti per tutta la giornata al digiuno osservato dai loro concittadini musulmani durante il mese sacro del Ramadan. L'iniziativa, proposta ai propri fedeli e a tutti i cristiani alcuni giorni fa con un comunicato ufficiale da parte del Patriarcato caldeo, intendeva essere un segno di solidarietà con tutti i musulmani, per digiunare e pregare insieme chiedendo il dono della pace e la stabilità del Paese e dell'intera regione mediorientale.

Sako: digiuno e preghiera condivisi con gli altri, possono fare miracoli
“In questo modo” ribadisce all'agenzia Fides il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako“ abbiamo solo voluto proporre un gesto cristiano: da cristiani, confidiamo che il digiuno e la preghiera, condivisi anche con gli altri, possono fare miracoli, mentre le armi e gli interventi militari ammazzano soltanto”. 

Le reazioni in Iraq
L'iniziativa ha suscitato reazioni che il Patriarca definisce “paradossali: da fuori, alcuni dei nostri cristiani che vivono all'estero si sono agitati e ci hanno addirittura criticato. Da tanti musulmani, invece, ho ricevuto attestazioni di commossa gratitudine. Giovedì una donna musulmana col velo è venuta in ufficio a ringraziarmi. Continuava a ripetere: vi siamo tutti molto grati, perchè siamo tutti iracheni”.

Contributo Caritas per i profughi di Falluja
Come è usuale nelle pratiche della tradizione spirituale cristiana, il digiuno e la preghiera si accompagnano a gesti di carità: “abbiamo offerto, tramite Caritas Iraq, un contributo di 50mila dollari a favore dei profughi di Falluja” riferisce a Fides il Primate della Chiesa caldea, “e ieri sera, in una parrocchia, abbiamo offerto simbolicamente a un gruppo di nostri concittadini musulmani l'Iftar, il pasto di rottura del digiuno”. (G.V.)








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