La Chiesa cattolica nelle Filippine farà tutto il possibile per scoraggiare azioni politiche che possano reintrodurre la pena di morte nel Paese. Come riferisce l'agenzia Fides, il Presidente della Conferenza episcopale delle Filippine, l'arcivescovo Socrates Villegas di Dagupan-Lingayen ha detto che cercherà un incontro con il neo Presidente Rodrigo Duterte per chiedergli di riconsiderare il suo piano di rilanciare la pena capitale. Duterte ha dichiarato di voler sottoporre al Congresso filippino un provvedimento per ripristinare la pena di morte, almeno per i crimini più gravi.
Ricordata la dottrina cattolica ribadita da Papa Francesco
Diversi vescovi hanno espresso forti riserve, ricordando la dottrina cattolica, appena
ribadita da Papa Francesco. L'arcivescovo di Lipa, Ramon Arguelles, ha ricordato che
la pena capitale non è lo strumento deterrente verso il crimine, auspicando che un
tale passo “non avvenga, proprio mentre la Chiesa celebra l'Anno della Misericordia”.
La Chiesa non resterà a guardare
Anche l’arcivescovo emerito di Cebu, Oscar Cruz, contestando le intenzioni del Presidente
ha annunciato che "ci sarà certamente da opporsi al suo piano: la Chiesa non resterà
a guardare", mentre il vescovo di Balanga, Ruperto Santos, ha ricordato che "solo
Dio ha potere sulla vita. Dio dà la vita e Dio la toglie. Nessuno deve giocare a fare
Dio". Invece il presule suggerisce una "riforma del sistema giudiziario e carcerario".
Pena di morte contraria a sistema penale filippino di tipo riabilitativo
Duterte ha basato molta della sua campagna elettorale sul tema della lotta al crimine,
della legalità e della fine dell'impunità per i colpevoli dei reati. Il nuovo presidente
della “Commissione per i diritti umani” delle Filippine, Jose Luis Guascon, ha ricordato
che l'obiettivo del sistema penale filippino è di tipo riabilitativo, mentre la pena
di morte chiude di fatto questa opzione. (P.A.)
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