2016-06-24 15:00:00

Vescovi India: più dignità per i lavoratori domestici


Stabilire i diritti dei lavoratori domestici, per tutelare la loro dignità: questa la richiesta avanzata al governo federale dall’arcidiocesi di New Delhi, in India, in occasione della “Giornata internazionale dei lavoratori domestici”, celebrata il 16 giugno scorso.

Nel Paese asiatico, 4 milioni di lavoratori domestici
Nel Paese asiatico, infatti, i lavoratori domestici sono circa 4 milioni, ma non è stata ancora ratificata la convezione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, siglata nel 2011 e dedicata al “lavoro dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori domestici”. Tale trattato impegna i Paesi firmatari a garantire salari e condizioni di vita e sicurezza dignitosi per i lavoratori domestici, affinché siano trattati alla pari di tutti gli altri dipendenti e siano tutelati da ogni forma di violenza.

Mancano tutele e c’è rischio di violenze
“La questione dello sfruttamento dei lavoratori domestici è un problema molto serio in India – afferma Thompson Anushika, responsabile del Forum dei lavoratori domestici, organismo che afferisce alla Conferenza episcopale indiana - Alcune persone lavorano dalle 16 alle 18 ore al giorno senza tutele, senza contatti con le loro famiglie, mentre altre sono soggetti a vessazioni fisiche, psichiche o sessuali”.

Allarme per lo sfruttamento dei dalit
​La maggior parte dei lavoratori domestici indiani, inoltre, è rappresentata da dalit o fuori casta, il che - spiega padre Joseph Jude, presidente dell’Ufficio per il lavoro della Conferenza episcopale indiana - comporta maggiori sofferenze perché, “a causa dell’alto livello di analfabetismo e della mancanza di istruzione, molti di loro non sono in grado di comprendere i propri diritti”. (I.P.)








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