2016-06-25 14:00:00

Il commento di don Gianvito Sanfilippo al Vangelo della Domenica


Il Vangelo della 13.ma Domenica del Tempo ordinario presenta il brano in cui Gesù esorta i suoi discepoli a seguirlo verso Gerusalemme dove “sarebbe stato tolto dal mondo”. Il Signore, di fronte alle resistenze di alcuni, afferma:

“Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio”.

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo, presbitero della diocesi di Roma:

Cristo ci ha creati per amare liberamente e per accogliere il Suo invito all’evangelizzazione, perché il perdono divinizzi ogni uomo rendendolo eterno. In gioventù e nel fidanzamento, sposati o meno, nella vedovanza o nella vita religiosa, come nel sacerdozio ministeriale, tutti possiamo testimoniare la vittoria di Cristo sulla morte, con una vita dove risplenda la bontà di Dio, talvolta abbandonando ogni cosa per una risposta autentica alla sua chiamata. Ma è Lui che ci rivela questa missione, stravolgendo sogni e progetti, le sue vie, infatti, non sono le nostre. Ogni invito a seguirlo comporta una totale novità, è vagliato attraverso diffidenze, incomprensioni e, non di rado, l’aperto rifiuto, delle persone più care. La radicalità nel rompere questi legami affettivi, unita alla mitezza nelle avversità, distinguono i veri discepoli del Signore che salgono con Lui a Gerusalemme, ed è questa pacata determinazione che scandalizza e attrae. Decidersi per la Volontà del Padre richiede, però, l’ascolto della Parola di Dio, una liturgia profondamente rinnovata, una catechesi kerigmatica, in un contesto comunitario, in altre parole: tutta la ricchezza dell’iniziazione cristiana. Tu puoi attingere con pienezza a queste fonti, e non accontentarti solo della messa domenicale e di poco altro!








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