2016-06-26 20:30:00

La visita del Papa al Monastero di Khor Virap


"Sono felice di aver visitato l'Armenia, Paese che per primo abbracciò la fede cristiana, e ringrazio tutti per l'accoglienza": è quanto ha scritto Papa Francesco su Twitter (@Pontifex), a conclusione del suo viaggio. La cerimonia di congedo si è svolta all’aeroporto della capitale, Yerevan, alla presenza del capo di Stato armeno Serzh Sargsyan, del Catholicos Karekin II e dei vescovi cattolici. L’aereo è decollato alle 16.48 ora italiana ed è arrivato a Ciampino alle 20.30, con qualche minuto di anticipo. Prima di rientrare in Vaticano, Francesco si è recato, come di consueto, nella Basilica di Santa Maria Maggiore per ringraziare la Salus Populi Romani del felice esito del viaggio, la cui ultima suggestiva tappa è stata la visita al Monastero di Khor Virap. Ce ne parla Sergio Centofanti:

Il viaggio di Papa Francesco si è concluso, tra le note di un antico canto armeno, in uno dei luoghi più sacri dell’Armenia: il Monastero di Khor Virap che significa “prigione in profondità”.  Qui, ai piedi del Monte Ararat, c’è un pozzo profondo dove San Gregorio l’Illuminatore, l’evangelizzatore di questa Nazione, venne imprigionato per 13 anni, alla fine del III secolo, da Re Tiridate III che perseguitava i cristiani. Il sovrano, colpito da una grave malattia, fu guarito proprio grazie alle preghiere di San Gregorio: si convertì e nel 301 proclamò l’Armenia “Nazione cristiana”, la prima della storia.

Il Monastero è meta di pellegrinaggi da tutto il Paese. Devastato da un violento terremoto nel 1679, venne ricostruito gradualmente con vari rifacimenti ed aggiunte come la torre campanaria innalzata nel 1800. Il Monastero è sotto la diretta giurisdizione del Catholicos armeno apostolico. Papa Giovanni Paolo II lo ha visitato il 27 settembre 2001.

In questo luogo, Papa Francesco e Karekin II hanno pregato insieme, poi hanno liberato due colombe bianche, emblema di pace e di purezza, verso il Monte Ararat, simbolo dell’Armenia e oggi in territorio turco, dove secondo una tradizione si posò l’Arca di Noè dopo il diluvio. Il Papa ha lasciato in dono al Monastero una lampada in argento e vetro che reca una croce armena e ricorda la prigionia di San Gregorio. 








All the contents on this site are copyrighted ©.