2016-06-29 14:14:00

Brexit. Card. Nichols: inaccettabile razzismo anti-immigrati


“Dobbiamo riflettere su quanto accaduto in questi giorni tumultuosi e valutare con attenzione cosa è necessario fare adesso”. E’ l’accorato appello rivolto dal cardinale Vincent Nichols, presidente della Conferenza episcopale inglese e gallese (Cbcew) che in una nota esprime una ferma condanna dei gravi episodi di intolleranza contro immigrati comunitari verificatisi in questi giorni nel Paese. Dalla proclamazione dei risultati del voto sul "Brexit", in cui il "Leave" ha prevalso, più di cento aggressioni e intimidazioni a fondo razziale sono stati registrati in Gran Bretagna, in particolare contro la comunità polacca, la più numerosa fra gli immigrati di origine comunitaria.

L’odio e il razzismo sono intollerabili
“Questa ondata di razzismo e odio è inaccettabile e non va tollerata”, afferma l’arcivescovo di Westminster, che peraltro invita a non cedere alla paura e a confidare in Dio: “Se non lasciamo spazio alla Provvidenza, la società si chiude in se stessa e diventa molto più egocentrica e divisa”.

Ascoltare la voce degli esclusi e superare le divisioni
Il cardinale Nichols chiama quindi in causa le responsabilità dei leader politici britannici: “Sono certo che ogni leader debba riflettere sulla nostra capacità di ascoltare e dare voce a chi si sente senza voce. Dobbiamo recuperare il senso degli obiettivi del nostro vivere insieme”, che sono “il bene comune che non esclude nessuno. I politici, gli imprenditori e i banchieri devono ciascuno fare il proprio lavoro, ma l’obiettivo fondamentale – sottolinea il primate inglese – è di costruire un mondo in cui la forza sia usata per il servizio e nessuno sia escluso”. In questo senso, “la grande sfida che attende oggi chi guida la nostra Nazione è di parlare a tutti. Se, infatti, la vittoria al referendum continuerà a dividere il Paese, diventeremo una nazione sempre più debole e non saremo in grado di svolgere un ruolo sulla scena politica internazionale per affrontare i grandi problemi del mondo”, conclude la dichiarazione. (L.Z.)








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