“Subito dopo aver appreso la notizia la Chiesa cattolica turca ha elevato la sua preghiera e il suo ricordo per le vittime della strage e per tutto il popolo turco. Ancora ieri mattina nella celebrazione abbiamo di nuovo pregato con forza insieme ai fedeli accorsi. Lo sconcerto è grande”. Da Antakya - dove cattolici e ortodossi si sono riuniti per celebrare insieme la festa dei santi Pietro e Paolo presso la “Grotta di Pietro”, l’antica chiesa rupestre sul monte Silpius - a parlare all'agenzia Sir è mons. Ruben Tierrablanca Gonzalez, nuovo vicario apostolico di Istanbul.
Papa Francesco si è unito spiritualmente al dolore della Turchia
“La tristezza e lo sgomento” per la strage all’aeroporto Ataturk della città turca
ha accompagnato la Chiesa locale che ad Antakya era presente nelle persone del vescovo
Paolo Bizzeti, vicario apostolico dell’Anatolia, dell’inviato del Patriarca greco-ortodosso
di Antiochia, dell’arcivescovo Paul Fitzpatrick Russell, nunzio apostolico in Turchia
dallo scorso marzo e di tanti cristiani tra i quali anche rifugiati siriani. “Papa
Francesco ha voluto, tramite la Segreteria di Stato, far sapere al nunzio che anche
lui era qui con noi unito spiritualmente". "
Il momento è delicato ma occorre dare speranza
Il momento – dice mons. Tierrablanca – è delicato. La scia di violenza che sta colpendo
la Turchia si inserisce nel clima di terrore che si respira in questa regione e anche
in Europa. Siria, Iraq, Libia ne sono un chiaro esempio. Nonostante la guerra e la
violenza le fabbriche delle armi non si fermano. Quale via di uscita? Difficile dirlo.
Noi come Chiesa siamo chiamati a comunicare speranza e a dare un messaggio di pace.
Ed è quello che facciamo”.
Il cordoglio del segretario generale Olav Fykse Tveit
Anche il segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc), il pastore
Olav Fykse Tveit, si unisce al cordiglio e alla ferma condanna dell’attentato all'aeroporto
di Istanbul. “Preghiamo per le vittime e le loro famiglie – ha dichiarato - e chiediamo
di raddoppiare gli sforzi per portare la pace nella regione per porre fine ai conflitti
che stanno alimentando tali odiosi atti criminali. Questo attacco è particolarmente
mostruoso, perché era finalizzato chiaramente a provocare il massimo di vittime innocenti
in uno degli hub aeroportuali più frequentati del mondo”. (A cura di Lisa
Zengarini)
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