Una delle sessioni dell’incontro dei segretari generali delle Conferenze episcopali d’Europa tenutosi a Berlino è stata dedicata alla solidarietà con le famiglie alla luce dell’esortazione Amoris laetitia. A introdurre il tema - riferisce l'agenzia Sir - è stato l’arcivescovo di Berlino, mons. Heiner Koch, il quale ha raccontato la sua esperienza personale come partecipante all’ultimo Sinodo sulla famiglia (ottobre 2015).
Far comprendere il significato della sacramentalità del matrimonio
Nella comunità cattolica di Berlino (400mila fedeli su una popolazione di 4 milioni
di abitanti) la “sfida maggiore è quella di fare comprendere a una popolazione che
non si sente interpellata dal fenomeno religioso il significato della sacramentalità
del matrimonio”. Successivamente, il segretario del Ccee ha presentato un breve rapporto
su quanto le diverse conferenze episcopali stanno realizzando per applicare le indicazioni
presenti nell’esortazione di Papa Francesco.
La sinodalità permette di preservare l’unità nella Chiesa
Quindi il nunzio apostolico in Germania, l’arcivescovo Nikola Eterović, già segretario
generale del Sinodo, si è soffermato sulla prassi della sinodalità (il “camminare
insieme”) nella Chiesa. La sinodalità è “allo stesso tempo un’attitudine e una prassi
ecclesiale, resa concreta attraverso la struttura del Sinodo dei vescovi”. È “una
dimensione della vita ecclesiale che permette di preservare l’unità nella Chiesa pur
nelle sue diversità di espressioni e risposte pastorali”.
Card. Marx: unire il Vangelo e il nostro impegno per l’Europa
“Abbiamo bisogno di un rinnovamento dell’evangelizzazione”, ha dichiarato dal canto
suo il card. Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca e presidente
della Comece, presiedendo l’eucarestia con i segretari generali delle Conferenze episcopali
d’Europa. “Per questo è necessario – secondo Marx – unire il Vangelo e il nostro impegno
per l’Europa. Il Vangelo è, infatti, il messaggio centrale per il continente europeo.
Non possiamo capire l’Europa senza la nostra fede, il Vangelo, e non possiamo comprendere
la Chiesa senza la storia della libertà che abbiamo sperimentato in questo continente”.
Secondo il cardinale la via della Chiesa non è una “riconquista o un castello che
deve essere difeso. Il cammino della Chiesa è la missione di incoraggiare e guidare
le persone a una gestione responsabile del dono della libertà”. Nella mattina di venerdì
1° luglio è stato affrontato, a Berlino, il tema della solidarietà nei confronti dei
migranti e rifugiati, quella espressa nelle numerose esperienze di accoglienza e d’integrazione
promosse dalla Chiesa, ma anche nelle sue implicazioni nei rapporti con gli Stati.
Affrontati anche i rapporti Ccee e Comece
Come testimonianza di questo “camminare insieme”, la discussione è poi proseguita
sabato 2 luglio con i rapporti del Ccee e della Comece, i due organismi ecclesiali
europei preposti alla comunione tra l’episcopato del continente, e gli interventi
di quattro segretari generali che hanno declinato il tema della solidarietà tra le
conferenze episcopali “mostrando – riferisce il Ccee – come le gioie, le sofferenze
e le speranze delle une siano d’interesse e di responsabilità anche delle altre conferenze
episcopali”. I lavori si sono conclusi ieri con la celebrazione eucaristica presieduta
dall’arcivescovo Koch nella cattedrale di Berlino. (R.P.)
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