2016-07-06 07:41:00

In Siria un attentato kamikaze fa almeno 10 morti


Nonostante l’appello del Papa per la pace, in Siria non si fermano gli attentati. Un kamikaze in bicicletta si è fatto saltare in aria fuori da una panetteria ad Hassakeh, uccidendo almeno 10 persone e ferendone 27. E la violenza prosegue in tutta l’area. In Iraq si è dimesso il ministro dell’Interno Mohammed al-Ghabban, a pochi giorni dalla strage a Baghdad, costata la vita ad oltre 200 persone. Il servizio di Debora Donnini:

Non c’è fine alla violenza in Siria. Non è stato rivendicato l’attentato compiuto da un kamikaze nella provincia settentrionale di Hassakeh, ma secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani sarebbe opera dello Stato islamico. La zona è controllata dai curdi e i morti nell’attacco sono almeno 10. Altre notizie di violenze agghiaccianti erano giunte già ieri dal sito di informazione siriano Aranews. Vi si riportano testimonianze che parlano di almeno 40 civili uccisi perché tentavano di fuggire da Aleppo. I terroristi li avrebbero sgozzati senza pietà, racconta un attivista locale. Una denuncia arriva anche da Amnesty International. Si parla di un’ondata di rapimenti, torture e uccisioni sommarie da parte dei gruppi armati che agiscono nelle province di Aleppo, Idlib e in altre zone del nord della Siria. Intanto, in Iraq non si placano le polemiche sulla sicurezza dopo la strage a Baghdad, che ha fatto oltre 200 morti. Si è dimesso il ministro dell'Interno. Mohammed al-Ghabban ha sottolineato che i checkpoint disseminati per le strade della capitale per aumentarne la sicurezza sono "assolutamente inutili".








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