2016-07-06 14:57:00

Al via la campagna europea contro lo spreco alimentare


Per i cittadini europei sono le semplici pattumiere domestiche a detenere il record dello spreco di cibo: ogni anno infatti se ne buttano 47 milioni di tonnellate. E’ uno degli allarmanti dati della ricerca promossa dall'Università di Bologna e da Last Minute Market, impresa per il recupero di beni invenduti a favore di enti caritativi, col sostegno del Ministero dell'Ambiente, presentata questa mattina a Roma in occasione del lancio della sesta edizione di "Spreco Zero 2016", la campagna europea per la riduzione degli sprechi alimentari. Il servizio di Marina Tomarro:

Mille miliardi di dollari, questo è il prezzo dello spreco alimentare sul pianeta e questa cifra ogni anno è destinata ad aumentare sempre maggiormente a causa dei costi legati all’acqua e all’impatto ambientale. In Europa - complessivamente - si gettano 88 milioni di tonnellate di cibo e questo spreco enorme solo all’Italia costa oltre 13 miliardi di euro ogni anno, circa l’1% del prodotto interno lordo. Il commento di Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market:

R. – E' la “maleducazione” alimentare: siamo poco educati e non riconosciamo il valore del cibo, quello che si merita e pensiamo che finisca nella spazzatura ancora buono e senza problemi: in realtà i problemi ci sono! Quindi dobbiamo lavorare sull’educazione alimentare e su quella ambientale per fare prevenzione. Il recupero è fattibile, ma è una goccia in un mare: lo spreco sta a casa nostra! Quindi la parola d’ordine deve essere prevenzione!

D. – Forti sono gli appelli di Papa Francesco contro lo spreco del cibo. Quanto è importante anche questa esortazione del Papa?

R. – E’ molto importante, anche perché ha fatto un collegamento diretto fra scarto alimentare-scarto umano. Purtroppo quando si scarta l’alimento ancora buono, il passaggio a scartare il diverso, l’altro in realtà è già avvenuto. Ci conforta perché, anche nell’Enciclica Laudato si’, il Papa con questo concetto di ecologia integrale ci ha fatto capire che gettare via del cibo non è soltanto un problema umano, forte, ma è anche ambientale.

Uno dei punti cardine della campagna “Spreco zero” è proprio quello dell’educazione alimentare che deve coinvolgere tutti, dalle amministrazioni pubbliche alle scuole, fino alle famiglie che abitano nel territorio. Ascoltiamo ancora a questo proposito Andrea Segrè:

R. – Famiglie, scuole, insegnanti dovrebbero trovare una sorta di alleanza, passando per l’educazione alimentare, che è l’unico modo per fare prevenzione allo spreco e anche integrazione. Il cibo deve essere un diritto: un cibo buono, salubre, sufficiente per tutti. Dobbiamo passare da questo per integrare le nostre classi. Quindi è la richiesta che noi facciamo al governo: inserire l’educazione alimentare – per davvero! – nei programmi scolastici. Ci sono delle linee guida per l’educazione alimentare, anche ambientale: queste devono essere a disposizione delle scuole di ogni ordine e grado. Soltanto manca un passaggio, che è quello del riconoscimento e della promozione di queste linee guida. I progetti non mancano, ma abbiamo bisogno di un intervento istituzionale che dia una guida, per l’appunto, a tutto il Paese. 








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