2016-07-09 14:34:00

Mostra "Eterno Femminino", sguardo di fede sui volti delle donne


Rendere visibile una bellezza, quella della donna, che non passa, che rimanda all’eternità. E’ l’intento della mostra “Eterno Femminino”, espressione ripresa da Goethe, del giovane pittore Francesco Astiaso Garcia. Le sue opere sono esposte nei Musei Vaticani e in varie città del mondo. Circa 50 quadri, con ritratti di donne, reali o immaginarie, vengono proposti nella mostra a Palazzo Velli, nel cuore di Trastevere, fino al 17 luglio. Il servizio di Debora Donnini:

Volti bellissimi, quasi velati: sono i ritratti di donne offerti da Francesco Astiaso Garcia. Si tratta di disegni dai tratti precisi, quasi fotografie, resi però evanescenti dalla pittura. Uno stile che riflette l’intenzione dell’autore di cogliere nella figura umana il richiamo all’eternità, come ci spiega lo stesso artista:

“Da un primo approccio verso la bellezza formale della donna, ho cominciato a scendere più in profondità. Tutto questo è legato ad una crescita, non soltanto stilistica - nell’arte - ma anche, parallelamente, a una crescita di consapevolezza dell’antropologia cristiana".

“Eterno Femminino”, il titolo dell’esposizione, un’espressione presa in prestito da Goethe. Quale la sfida? Ancora Astiaso Garcia:

"La sfida era il desiderio di cercare di rendere visibile quello che agli occhi non si vede: tutto il mondo interiore, fatto di emozioni. Inoltre, ho voluto fare una serie di ritratti dipingendo i disegni sul cielo, quasi in trasparenza. Ho unito il concetto delle stelle - che rimandano alla vita oltre la morte - alla presenza corporea, fisica, del ritratto. Per me l’evanescenza è il simbolo dell’eterno, di ciò che non si vede con gli occhi. E attraverso la pittura cerco l’equilibrio tra il nascondere e il rivelare. Questo proprio per dare, non soltanto stilisticamente, una suggestione che vada oltre la materia, ma anche per rendere visibile il mondo che non possiamo vedere se non con altri occhi, se non legati a un’esperienza di fede”.

Un tema quanto mai attuale, quello delle donne. La Chiesa non smette di parlare della dignità della donna. Recentemente, per espresso desiderio di Papa Francesco, la memoria liturgica di Santa Maria Maddelena, il 22 luglio, è stata elevata al grado di festa. E la mostra vuole essere proprio un momento di riflessione sulla donna a 360 gradi, anche tramite altri linguaggi. La mostra, infatti, ha visto l’intervento dell’attore Giovanni Scifoni e sarà accompagnata da un concerto. Tutto per parlare di quello che Khalil Gibran sinteticamente esprime con le parole: “Solo io amo in te ciò che non si vede”.








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