2016-07-09 12:00:00

P. Majewski: a Cracovia Gmg torna a casa, grande attesa per Francesco


Mancano ormai poco più di due settimane all’inizio della Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia. Giovani di tutto il mondo si stanno preparando per vivere una grande esperienza di fede con Papa Francesco nella terra di San Giovanni Paolo II. Grande è anche l’attesa della Chiesa e della società polacca che per la prima volta riceve la visita del Pontefice argentino. Sui giovani, la Polonia di Karol Wojtyla, su Francesco e il Giubileo della Misericordia e ancora sull’impegno della nostra emittente per raccontare al mondo la Gmg di Cracovia, Alessandro Gisotti ha intervistato padre Andrzej Majewski, direttore dei programmi della Radio Vaticana:

R. – La Gmg "torna a casa". Saremo a casa sempre di più perché saremo a Cracovia nella città di Karol Wojtyla, nella città della Misericordia legata ai Santi come suor Faustina Kowalska e poi tanti altri, ad esempio Albert Chmielowski. Qui a Cracovia nel 2002 Giovanni Paolo II ha pronunciato le famose parole, alludendo un po’ alle parole del Diario di suor Faustina, cioè che "da qui deve uscire la scintilla che preparerà il mondo all’ultima venuta di Cristo". Giovanni Paolo II puntava sul fatto che i giovani sono "il futuro della Chiesa" e Papa Francesco dice che i giovani sono il "presente della Chiesa", sono la Chiesa d’oggi. Per noi polacchi è certamente l’avvenimento per eccellenza. La Gmg torna in Polonia dopo 25 anni, torna in una Polonia radicalmente cambiata con tante nuove possibilità, ma anche con tanti nuovi problemi. Poi la Gmg in Polonia dà l’opportunità a tanti i giovani dell’Est europeo di riconoscersi nella grande famiglia della Chiesa. Non possiamo dimenticare che la Giornata mondiale dei giovani è un evento di fede e non semplicemente incontro di coetanei. I giovani lo capiscono perfettamente. Questa dimensione religiosa che va aldilà di un semplice stare insieme, sarà la cosa più caratteristica dell’imminente incontro a Cracovia.

D. - Papa Francesco, come già Giovanni Paolo II, è molto esigente quando parla ai giovani. Eppure sono due figure molto ascoltate dalla gioventù e, a dire il vero, non solo dalla gioventù cattolica. Perché secondo lei?

R. - Giovanni Paolo II non ha mai cercato di "comprarsi" i giovani; li invitava ad andare controcorrente e loro capivano molto bene cosa intendeva dire il Papa. Proprio in Polonia, Giovanni Paolo II ha ripetuto varie volte le parole che, almeno per la mia generazione, sono importanti e molti di noi portano eco di queste parole nel proprio cuore. Giovanni Paolo II diceva: “Dovete esigere da voi stessi, anche se gli altri non esigessero da voi”. Penso che i giovani hanno questa nostalgia di fare le cose grandi, cose che hanno un costo. Francesco va sulla stessa scia, non ha paura di dire  parole a volte dure ed impegnative certo, forse molte volte diverse da quelle che diceva Giovanni Paolo II perché pronunciate in un altro tempo, in un altro contesto. Per esempio Francesco si appella ai giovani perché si prendano cura dei deboli, delle persone scartate, impegnandosi ad andare verso le periferie. Ma in fin dei conti invita alle cose che non si ottengono facilmente, che hanno il loro prezzo, che costano. Il prezzo è quello di abbandonare le nostre posizioni sicure in cui ci siamo ben protetti. È un invito a rischiare ed avviarsi un po’ come Abramo verso l’ignoto.

D. - Cosa potrà dare ai giovani di tutto il mondo una Giornata Mondiale della Gioventù nel Giubileo della Misericordia proprio nella città dove la misericordia con Santa Faustina e poi con San Karol Woytjla si è manifestata con così grande forza?

R. - La presenza spirituale sia di suor Faustina che di Giovanni Paolo II saranno messe molto in risalto fin dall’inizio in questo grande evento. Prima dell’arrivo di Papa Francesco, martedì 26 luglio, cioè un giorno prima, l’arcivescovo di Cracovia, il card. Dziwisz, che per tanti anni è stato il segretario particolare di Papa Wojtyla, presiederà la Messa di apertura della Gmg utilizzando il formulario della Messa in memoria del Santo papa polacco. Tutta questa celebrazione sarà concentrata sul messaggio di misericordia che ci hanno trasmesso Giovanni Paolo II e suor Faustina. Un po’ come durante le Olimpiadi, sull’altare verrà portata la scintilla di Misericordia che accompagnerà tutte le celebrazioni della Giornata. Questa scintilla di misericordia verrà portata in una staffetta che partirà dal Santuario della Divina Misericordia, dove si trovano anche le reliquie di suor Faustina, e passerà poi per tutti i luoghi significativi della vita del card. Wojtyla a Cracovia. Non possiamo dimenticare che la Gmg a Cracovia ha luogo nell’Anno Santo della Misericordia, il Giubileo dei giovani di quest’anno. In altre parole non ci sarà un altro evento giubilare dedicato ai giovani a Roma. Questo vuol dire che i giovani di tutto il mondo riceveranno, possono ricevere tutti i frutti spirituali legati all’Anno Santo, partecipando agli eventi giubilari a Cracovia nella città dei grandi santi di Misericordia.

D. - Come polacco, come guarda a questa Gmg di Cracovia? Quali frutti secondo lei potrà dare ai giovani del suo Paese ma poi a tutta la società polacca?

R. - Ogni visita di un Papa in Polonia ha portato qualcosa di specifico. Non solo l’elemento di festa, ma anche una certa riflessione, un certo approfondimento di vita delle persone e noi tutti come nazione. La prima visita di Giovanni Paolo II nel 1979 era la prima visita di un Papa in Polonia. Ha avuto luogo quando il Paese era ancora sotto il regime comunista ed ha fatto si che i polacchi riacquistassero la fiducia in sé. Poi mi ricordo del 1983, quando c’era ancora la legge marziale, Solidarnosc era illegale, il Papa ci ha parlato della speranza. Nel 1991 in Polonia, appena liberata dal giogo del sistema oppressivo, il Papa ha portato le parole di ammonizione, cioè stare attenti anche con la libertà appena acquistata e non sprecarla. Poi la visita di Papa Benedetto ha portato parole importanti, anche dure per noi preti. Ci ha ammoniti di stare vicini alla gente in quanto vere guide spirituali e non solo bravi organizzatori. Questa visita di Papa Francesco sarà speciale. Noi abbiamo bisogno di tanti gesti concreti di misericordia, cominciando dal perdono delle offese, delle colpe: la Polonia di oggi è divisa. La Chiesa cerca di curare le ferite, di ricucire il tessuto sociale, ma questo è molto difficile. Questa visita avviene in coincidenza con il 1050.mo anniversario del Battesimo della Polonia. Quando il Paese celebrava il Millennio del cristianesimo, nel 1966, i comunisti non hanno permesso che venisse Papa Paolo VI a questa celebrazione. Ora, 50 anni dopo viene il Papa, non più il Papa polacco ma il Papa argentino a celebrare con noi l’anniversario del Battesimo. Poi, la sua visita al campo nazista di Auschwitz e Birkenau: tutti i Papi che si recano in Polonia volevano andarci per non far dimenticare al mondo quanto male può portare l’ideologia che disprezza Dio e l’uomo.

D. - Questa Gmg sarà ovviamente anche una grande sfida per la comunicazione, una Gmg molto social, ancora di più della Gmg di Rio. La Radio Vaticana come si sta preparando a questo evento?

R. - Certo, stiamo parlando della Giornata dei giovani che si servono di un altro linguaggio alla quale la Radio Vaticana non può mancare. Naturalmente, come sempre, accompagneremo il Papa in tutti i momenti significativi di questo viaggio, cominciando dalla cerimonia di benvenuto. Il giorno pima trasmetteremo la Messa di inaugurazione della Giornata dei giovani che sarà celebrata dal card. Dziwisz. Poi saremo ovunque! Ci sarà il Papa a Czestochowa, ad Auschwitz-Birkenau, poi naturalmente punteremo sugli eventi della Gmg. Faremo le trasmissioni con le radiocronache in diverse lingue. Prima della partenza del Papa, a Cracovia si recheranno i nostri inviati per incontrare la gente, parlare di come la Polonia si sta preparando a questo grande evento. Siamo in contatto continuo con gli organizzatori. Insomma, non perdiamo tempo anche se in Europa è tempo di vacanze!








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