2016-07-10 08:30:00

Vacanze nei monasteri: tempo di riposo e di ricerca interiore


Sono oltre 500  i monasteri, i conventi, gli eremi e i santuari italiani che offrono ospitalità per passare il periodo delle ferie. Spesso sono situati ai piedi delle montagne o in mezzo a colline poco distanti dal mare, in luoghi che invitano non solo al silenzio e alla preghiera, ma anche a passeggiate meditative lontani dai rumori delle città. A scegliere queste vacanze alternative, non solo gruppi parrocchiali ma anche tante famiglie o singole persone, in cerca di un momento di pausa dallo stress quotidiano. Marina Tomarro ha intervistato don Michele Berchi, rettore del santuario mariano di Oropa in provincia di Biella, meta di fede e di riposo per migliaia di pellegrini:

R. – Si tratta di molte motivazioni diverse, che hanno naturalmente in comune il fatto che qui possiamo dire che sia la casa della Madonna. Tra qualche settimana, ci sarà un gruppo di studenti che verrà qui a studiare; ci saranno poi delle famiglie che volentieri vengono qui a trascorrere qualche giorno, vicino alla Madonna, potendo partecipare alle celebrazioni. Direi che, più che un luogo appartato, questo è proprio un luogo dove ognuno porta con sé tutto il peso della vita, le ferite, le croci, per consegnarle qui, alla Madonna; per trovare la forza e il coraggio di ritornare poi nelle proprie case e nella propria vita quotidiana con più fede, e anche con più forza.

D. – Quali sono le attività del Santuario per questi pellegrini?

R. – Innanzitutto, il Santuario offre tutta una serie di celebrazioni liturgiche, con gli orari delle Messe e delle processioni. Quest’anno abbiamo avuto la grande grazia di poter aprire una Porta Santa della diocesi oltre a quella della Cattedrale. C’è quindi un grande afflusso di singoli pellegrini, ma anche di moltissimi gruppi e parrocchie, che vengono a vivere il Giubileo della Misericordia di quest’anno.

D. – Lei ha parlato di Giubileo, ma c’è anche una misericordia nell’accoglienza del pellegrino, allora?

R. – Sì, anche perché direi che forse per molti – moltissimi – questa è la cosa più necessaria: sentirsi accolti. Anche per esempio chi viene qui e non ha una vita di fede così intensa, però è alla ricerca di qualcosa: il Santuario è sempre un luogo che è chiamato ad accogliere queste persone. Qui passano molte persone che sono alla ricerca. L’accoglienza di queste persone, il farle sentire accettate, come a casa loro, senza nessuna pretesa, con una proposta che non diventa un’imposizione, sicuramente è un atto di misericordia che fa maturare anche noi.

D. – Padre, cosa vuol dire affidare il proprio periodo di ferie nella mani di Maria?

R. – Penso che significhi voler vivere delle giornate e delle settimane piene di significato: di riposo, ma di quel riposo che riempie. Significa il voler proprio affidare alla Madonna un tempo in cui rigenerarsi.








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