2016-07-13 15:20:00

Card. Vallini al campo rom di Castel Romano: degrado inaccettabile


Nella visita ieri pomeriggio all’insediamento al 26° chilometro della via Pontina, tra sporcizia, topi e baracche fatiscenti - raccontata in esclusiva dalla testata diocesana on line Romasette.it  - il cardinale vicario del Papa per la diocesi di Roma Agostino Vallini parla di «vergogna» e «abbandono». «Il riscatto parte dall’impegno di chi vive qui, ma i cittadini devono liberarsi dai pregiudizi. Provo una grande sofferenza nel vedere tante persone, genitori e soprattutto bambini, in una condizione di degrado inaccettabile. Ho visto però anche la volontà di riscatto e il loro desiderio di superare questa condizione. Si sentono abbandonati e lo sono. Quindi, dobbiamo prenderci carico di loro»: è  il monito del card. Vallini.

Il card. Vallini: una situazione che fa vergogna al mondo
Il racconto della visita, durata più di tre ore, all’insediamento al 26° chilometro della via Pontina, a poco più di venti chilometri dal centro di Roma, fotografa la drammatica situazione del campo, tra «“vie” fangose, topi e baracche rattoppate con legno e nastro adesivo». «Una situazione che fa vergogna al mondo, indegna di una città come Roma - afferma il cardinale vicario - neanche dopo la guerra ho visto una cosa simile». Il card. Vallini, che ha parlato con molte famiglie del campo e si è informato sulla loro condizione, era accompagnato da mons. Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale delle migrazioni, e da alcuni volontari (Comunità di Sant’Egidio e parrocchie) impegnati accanto alle famiglie rom del campo.

I cittadini devono liberarsi dai preconcetti e dai pregiudizi
«Il riscatto - sottolinea il vicario del Papa - parte dall’impegno di chi vive in questi campi, facendo in modo che non si trasformino in discariche, ma le istituzioni e i cittadini devono liberarsi dai preconcetti e dai pregiudizi». «Sento il dovere - conclude il cardinale Agostino Vallini - di sollecitare le istituzioni a superare al più presto questa vergogna». (R.P.)








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