2016-07-13 13:59:00

Riunita Commissione mista per rileggere la vita del Beato Stepinac


Ieri e oggi si è tenuta in Vaticano la prima riunione della Commissione mista di esperti croati e serbi, “incaricata di procedere ad una rilettura in comune della vita del Beato cardinale Alojzije Stepinac prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale”. Ne dà notizia un comunicato che spiega come tale  Commissione sia stata “creata su iniziativa del Santo Padre, dopo vari incontri e consultazioni tra rappresentanti della Santa Sede, della Chiesa ortodossa serba e della Conferenza episcopale croata, per rispondere all’esigenza di chiarire alcune questioni della storia”. Il servizio di Debora Donnini:

La Commissione svolge un lavoro storico-scientifico e non interferirà sul processo di canonizzazione
Il cardinale Stepinac, arcivescovo di Zagabria dal 1937, visse dapprima il periodo della Seconda Guerra mondiale e poi, nel 1946, sotto il regime comunista di Tito, venne incarcerato, processato e condannato. Morì agli arresti domiciliari nel 1960. La Chiesa Cattolica da sempre si è fortemente impegnata nel riconoscere al cardinale Stepinac il suo profilo di pastore santo. Venne beatificato da Giovanni Paolo II nel 1998. La notizia della beatificazione fu però accolta da alcune perplessità e opposizioni nel mondo serbo.

La Commissione che si è riunita ieri e oggi, presieduta da padre Bernard Ardura, presidente del Pontificio Comitato di Scienze storiche, “è incaricata di svolgere un lavoro scientifico, seguendo la metodologia delle scienze storiche, basata sulla documentazione a disposizione e la sua contestualizzazione”. E il comunicato spiega che essa non interferirà sul processo di canonizzazione del Beato cardinale Alojzije Stepinac, "che è di stretta competenza della Santa Sede”. Si prevede, inoltre, una serie di incontri che dovrebbero concludersi nell’arco di 12 mesi e la prossima riunione si terrà a Zagabria nei giorni 17 e 18 ottobre.

Qualche testimonianza sul Beato Stepinac
Nel corso della sua vita il cardinale Stepinac si dette da fare per salvare vite umane come testimonia, tra l’altro, un documento diffuso internamente alla Chiesa. Nel testo, il porporato invitava i sacerdoti ad accogliere, senza chiedergli nessuna particolare istruzione religiosa, le persone di religione ebraica o di confessione ortodossa in pericolo di morte e intenzionate a convertirsi al cattolicesimo, per salvar loro la vita. “L’impegno e il dovere del cristiano è in primo luogo quello di salvare la vita degli uomini. Quando sarà passato questo tempo di pazzia – aggiungeva – resteranno nella nostra Chiesa coloro che si saranno convertiti per convinzione, mentre gli altri, passato il pericolo, ritorneranno alla loro fede”.

Stepinac nei pensieri di Papa Francesco e di Benedetto XVI
Lo scorso 7 aprile, nel colloquio di Papa Francesco con il premier croato Tihomir Orešković, ci si è soffermati anche sull'importanza della figura del Beato Stepinac per i fedeli croati. Il porporato è stato una figura cara anche a Benedetto XVI. Nel 2011, in occasione di un viaggio in Croazia, Benedetto XVI parlò del ruolo del cardinale Stepinac nella lotta contro ogni totalitarismo: “ha saputo resistere - disse - ad ogni totalitarismo, diventando nel tempo della dittatura nazista e fascista difensore degli ebrei, degli ortodossi e di tutti i perseguitati, e poi, nel periodo del comunismo, ‘avvocato’ dei suoi fedeli, specialmente dei tanti sacerdoti perseguitati e uccisi”.

Giovanni Paolo II beatifica il card. Stepinac
Quando lo beatificò, nel 1998, Giovanni Paolo II spiegò che il Beato Stepinac non ha versato il sangue nel senso stretto della parola. “La sua morte è stata causata dalle lunghe sofferenze subite: gli ultimi 15 anni della sua vita furono un continuo susseguirsi di vessazioni, in mezzo alle quali egli espose con coraggio la propria vita per testimoniare il Vangelo e l'unità della Chiesa”. Giovanni Paolo II sottolineò, inoltre, come nella persona del nuovo Beato si sintetizzi, per così dire, “l’intera tragedia che ha colpito le popolazioni croate e l’Europa nel corso di questo secolo segnato dai tre grandi mali del fascismo, del nazismo e del comunismo”.








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