2016-07-13 16:38:00

Papa visita a sorpresa la Pontificia Commissione per l’America Latina


“Una sorpresa incredibile di Papa Francesco”: così hanno commentato entusiasti i dipendenti della Pontificia Commissione per l’America Latina (Cal), la visita del Pontefice che si è presentato bussando la porta degli uffici di Via della Conciliazione alle 9.10 circa, mentre si stava svolgendo una riunione dedicata alla prossima celebrazione del Giubileo della Misericordia a Bogotá.

“Ho voluto solo fare un salto da voi”
Di fronte ai volti stupefatti per l’emozione – secondo la nota pubblicata dalla Cal –, il Papa ha usato una espressione tipica dei latinoamericani per annunciare una visita inattesa: “Ho voluto fare un salto qui da voi”. Con un atteggiamento semplice e cordiale ha rivolto il buongiorno e ha chiesto di poter partecipare all’incontro. Subito dopo, una dipendente ha avvertito il segretario incaricato della vicepresidenza, il prof. Guzmán Carriquiry, che ha ricevuto il Pontefice.

“Hai tempo per parlare un po’?”
Papa Francesco, entrando nell’ufficio del prof. Carriquiry ha chiesto: “Hai tempo per parlare un po’?”. Il Pontefice si è trattenuto in un colloquio privato di circa mezz’ora per poi salutare e scambiare qualche parola con ognuno dei dipendenti della Commissione. Un incontro familiare durante il quale il Papa ha fatto riferimenti a esperienze e ricordi di visite alla Cal come arcivescovo di Buenos Aires. Non sono mancati fotografie e selfie, insieme a qualche battuta spiritosa tra i presenti.

“Siamo nelle mani di Dio”
Mentre si svolgeva l’incontro del Papa con il vicepresidente della Cal, uno dei membri della Sicurezza Vaticana ha risposto alle domande dei dipendenti spiegando che, dopo una visita odontoiatrica al Fondo di Assistenza Sanitaria (Fas), all’interno del Vaticano, Papa Francesco ha manifestato l’intenzione di recarsi alla Cal. Nonostante fosse stato informato del complicato protocollo di sicurezza, il Pontefice ha usato un argomento irrefutabile: “Non ti preoccupare, siamo nelle mani di Dio”. (A cura di Alina Tufani)








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