Anche un ateneo può dar seguito all’appello di Papa Francesco per accogliere i migranti che fuggono dalla guerra e dalla fame. Con questo spirito, la Pontificia Università Lateranense – che si fregia proprio del titolo di “università del Papa” – firmerà il 19 luglio un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Interno italiano, che ha come scopo l’accoglienza di 20 giovani studenti titolari di protezione internazionale. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Provengono dall’Iraq, dalla Siria, dall’Eritrea: sono 20 giovani che a causa della guerra e le persecuzioni nei loro Paesi hanno dovuto interrompere la loro formazione accademica ma ora, grazie ad un’intesa tra Lateranense e Viminale, potranno riprendere e portare a termine. Con questa iniziativa congiunta, si legge in un comunicato dell’ateneo, la Pontificia Università Lateranense e il Ministero dell’Interno, rispondendo anche agli appelli vibranti di Papa Francesco, “si impegnano a sostenere interamente questi giovani, affinché possano seguire uno dei percorsi curricolari previsti dalle singole Facoltà ed Istituti”.
Dal Covolo: pronti ad abbracciare questi giovani che fuggono dalla guerra
Il rettore della Lateranense, mons. Enrico dal Covolo, assieme alle autorità accademiche,
al personale docente e non docente, incoraggia “ad aprire le porte dell’Università
per fare un pezzo di strada con i giovani fratelli in fuga dall’inferno della guerra,
delle persecuzioni e del terrorismo. Da noi, troveranno una casa e un libro, ma soprattutto
l’abbraccio dei fratelli con cui condividere esperienze di studio e di vita, crescendo
in umanità”.
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