2016-07-14 13:55:00

Nasce portale Lgbt. Gambino: ma istituzioni sono la casa di tutti


Arriva il portale nazionale delle associazioni Lgbt, sigla utilizzata per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender. L’iniziativa è del Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio attraverso l’Unar, Ufficio anti discriminazioni razziali. La creazione e l’organizzazione è stata affidata all’Amministrazione Comunale di Torino e ci si è avvalsi della rete Ready e di un Gruppo nazionale di lavoro, composto da rappresentanti di 29 Associazioni Lgbt. Vi è anche un Comitato scientifico. Debora Donnini ha chiesto un commento al direttore di Scienza e Vita, Alberto Gambino:

R. – Il portale è uno strumento informativo ad oggi molto discusso, perché sullo sfondo c’è un intento culturale che non sembra essere stato condiviso pienamente da tutte le componenti della società italiana. È comunque uno strumento informativo che riguarda la non discriminazione, anche legata alla diversità sessuale.

D. – Come presidente dell’Associazione “Scienza e Vita”, cosa pensate di questo portale?

R. – Il portale nasce da un provvedimento europeo – una Raccomandazione del Consiglio d’Europa – che non ha nessuna forza cogente: non è un organismo dell’Unione Europea, ma è un accordo tra Stati che ha l’intento di rimuovere le discriminazioni. Se il portale è aperto al pluralismo, al confronto, e veramente a una definizione di uno stigma discriminatorio che va rimosso, ben venga. Se, viceversa, esso rimane nell’ambito di un’uniformità culturale a senso unico, allora suscita molte perplessità.

D. – Secondo quanto vi si legge, il portale “non si fa portavoce di un orientamento culturale di settore”. Vuole invece essere uno strumento “pluralistico”, nella convinzione che “il confronto delle idee di tutti”, rappresenti il migliore strumento per contrastare ogni forma di discriminazione...

R. – Questo è corretto. Bisogna tenere presente che – appunto – il portale è uno strumento informativo. Quindi, chi lo gestisce e lo governa, lo fa anche attraverso le proprie idee. È importante che qui non vi sia soltanto un’idea di fondo, ma una pluralità, anche nell’ambito di chi gestisce e governa il portale. Se questo è un segnale di apertura e di disponibilità, davvero ben venga. Vorrei aggiungere che, siccome sullo sfondo c’è il tema dell’identità di genere, bisogna ricordare che questo è un tema non affatto collaudato e definito - sono ipotesi che fanno alcuni studi, peraltro talvolta non affidabili - e quindi, quando si muove l’istituzione e il dipartimento governativo, bisogna fare molta attenzione, perché le istituzioni sono la casa di tutti e come tali devono tener presente tutte le sensibilità del popolo italiano.








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