"Come pastori, abbiamo più volte alzato la nostra voce e attirato l'attenzione sugli effetti nocivi dello sfruttamento delle risorse naturali, in particolare la gestione irresponsabile delle miniere. Queste attività hanno portato gravi ripercussioni per l'ambiente, la dignità umana e la vita sociale nelle nostre comunità", afferma un comunicato ripreso dall'agenzia Fides e firmato dai 12 vescovi delle province ecclesiastiche colombiane di Medellín e Santa Fe de Antioquia.
I presuli chiedono misure adeguate contro il disastro ambientale e sociale
I vescovi hanno chiesto al governo colombiano, alle imprese nazionali ed internazionali
e alla società civile, ad "agire con decisione per impedire l'estrazione meccanizzata,
che con draghe e ruspe, continua a distruggere l'ambiente e la salute delle persone
nel nostro Paese. Si dovrebbero attuare misure efficaci per fermare l'attuale disastro
ambientale e sociale", sottolinea il comunicato. In questa area della Colombia, la
Chiesa e le comunità rurali da tempo denunciano la forte deforestazione, per far posto
a miniere a cielo aperto, e il danno provocato all'ambiente e alle persone dalla contaminazione
da mercurio, usato nell’estrazione di oro e argento.
Denunciare la corruzione dei funzionari pubblici
I vescovi sottolineano che, come parte della strategia contro l'estrazione illegale,
occorre denunciare la corruzione di alcuni funzionari pubblici, rendere operativo
le istituzioni dello Stato e contrastare l'azione dei gruppi armati illegali. "Allo
stesso modo, nella prospettiva di post-accordo con le Farc, essi devono assicurare
che questa guerriglia abbia l'obbligo di rinunciare definitivamente all'attività miniera
irresponsabile" conclude il testo. (C.E.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |