2016-07-15 14:00:00

Vescovi Usa: garantire tutela della libertà religiosa


È necessario un immediato sostegno al First Amendment Defense Act (Fada), il provvedimento che tutela il primo emendamento della Costituzione, al fine di consentire a tutti di poter esercitare le proprie credenze religiose e le convinzioni morali. È quanto chiedono - in una dichiarazione citata da “L’Osservatore Romano” - l’arcivescovo di San Francisco e presidente della Sottocommissione episcopale per la promozione e la difesa del matrimonio, mons. Salvatore Joseph Cordileone, e il presidente del Comitato episcopale ad hoc per la libertà religiosa, l’arcivescovo di Baltimora, mons.William Edward Lori.

Cosa dice il primo emendamento della Costituzione Usa
La richiesta di sostegno da parte dei presuli giunge mentre è in corso l’esame della legge presso la House Oversight and Government Reform Committee. Il primo emendamento della Costituzione garantisce la terzietà della legge rispetto alla religione e la libertà religiosa, di parola e di stampa; il diritto di riunirsi pacificamente e di appellarsi al Governo contro i torti subiti. Esso inoltre proibisce al Congresso di fare leggi dedicate al riconoscimento ufficiale di qualsiasi religione a scapito delle altre.

Tutelare libertà religiosa significa tutelare il bene comune
La Conferenza episcopale ha sempre sostenuto questa normativa che garantisce misure di protezione della libertà religiosa a livello federale. Secondo i vescovi, il Fada è un passo importante per assicurare la libertà alle persone di tutte le fedi e ai non credenti, anche a sostegno di quanti ritengono che il matrimonio sia l’unione di un uomo e una donna. La crescente intolleranza verso la fede religiosa e le sue ricadute in termini di comportamenti concreti rendono queste forme di tutela essenziali, sostengono i presuli, per continuare il lavoro quotidiano a tutela del bene comune.

Matrimonio è unione tra un uomo ed una donna
E scuole ed enti gestiti da religiosi non dovrebbero essere messi nelle condizioni di perdere le autorizzazioni o i diritti acquisiti solo perché per esempio hanno una visione sul matrimonio che è diversa da altri. La dichiarazione dei presuli continua sottolineando che “la definizione del matrimonio come l’unione di un uomo e una donna, universalmente sostenuta per secoli, non ha nulla a che vedere con la mancanza di rispetto per gli altri né dipende dalla fede religiosa”. Piuttosto, si basa sulla “verità riguardante la persona umana, comprensibile anche attraverso la sola ragione”.

Testimoniare la verità
La Chiesa dunque continuerà a sostenere la possibilità per tutti di esercitare senza paura le proprie credenze religiose e le sue convinzioni morali nella sfera pubblica, e di testimoniare la verità. “Siamo lieti — concludono i vescovi nella loro dichiarazione — di appoggiare il First Amendment Defense Act ed esortiamo il Congresso ad approvare questa importante normativa”. (I.P.)








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