2016-07-16 13:40:00

Madonna del Carmelo: una guida materna per incontrare Dio


La Chiesa celebra oggi la festa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, istituita in ricordo dell'apparizione mariana che avvenne il 16 luglio 1251 all’allora generale dell’Ordine carmelitano, l’inglese Simone Stock, sul Monte Carmelo in Galilea. Durante l’apparizione, San Simone, che chiedeva alla Vergine di concedere un privilegio ai Carmelitani, ricevette uno scapolare, detto anche “Abitino”, e la rivelazione di privilegi connessi alla sua devozione. Ascoltiamo il commento della biblista suor Maria Anastasia di Gerusalemme, priora del Monastero delle Carmelitane di Ravenna, al microfono di Marina Tomarro:

R. – E’ una tradizione che ha radici molto lontane e molto profonde. Possiamo dire che sono le radici stesse che riscopriamo nella Divina Scrittura: tutto il Carmelo - questa grande spiritualità e questa grande esperienza di incontro con Dio; e poi questa grande famiglia che è nata ha una connessione vitale proprio con le Scritture, con la Parola di Dio, per il fatto che il Carmelo ha la sua origine nella terra di Israele, nella terra del Signore, nella terra in cui la Parola di Dio ha risuonato in maniera viva, in maniera diretta. E proprio dentro questo dialogo e dentro questa storia, Maria ha un posto tutto speciale e tutto particolare: i nostri primi padri, gli eremiti che si sono installati sul Carmelo per vivere la loro vita di preghiera, hanno proprio fatto la scelta fortissima di porre Maria al centro di questa loro esperienza spirituale e di vita. Anche in Europa, dunque, questo rapporto di amicizia e di amore con Maria ha continuato a crescere. I Carmelitani si sono rivolti alla loro Madre per chiedere a Lei un segno forte e tangibile di aiuto: e il segno è il segno meraviglioso e bellissimo dello Scapolare. Qui emerge la figura di San Simone Stock, il priore generale dell’Ordine, che ha ricevuto in una visione la visita di Maria e il dono dello Scapolare.

D. – Quanto è diffusa, oggi, la tradizione dello Scapolare?

R. – E’ una tradizione, è una devozione mariana molto diffusa in tutto il mondo: dal Brasile all’Africa, all’America, all’America del Sud; anche in Italia, soprattutto in Sicilia ci sono delle comunità di Terziari – quindi laici carmelitani – molto fiorenti; ma pensiamo anche al Carmine Maggiore di Napoli, alla Calabria... Non si finirebbe mai di fare l’elenco dei luoghi, delle situazioni, delle comunità cristiane che sono visitate e che sono animate da questa devozione alla Vergine del Carmelo e quindi allo Scapolare.

D. – In una società spesso così martoriata da fatti gravi, da fatti sanguinosi, quando è importante oggi il messaggio di pace della Madonna del Carmelo?

R. – Il messaggio fondamentale, che sta al cuore di questa devozione e di questo dono dello Scapolare, è il messaggio della presenza, presenza nel senso di relazione, perché Maria si offre come strada possibile da percorrere per arrivare ad una relazione molto forte, molto profonda e intima con Dio, perché il Carmelo – in definitiva – offre proprio la spiritualità della relazione, dell’incontro con Dio: una relazione con il Signore che passa, in modo particolare, attraverso la Sacra Scrittura. Quindi se una persona, una comunità cristiana si abitua a vivere la relazione con Dio in questo modo, le persone - coinvolte in questa esperienza di fede - diventano capaci anche di vivere le relazioni in modo più vero e più vivo. E’ proprio una scuola di relazione il Carmelo: la preghiera nel Carmelo diventa veramente una porta di ingresso nelle relazioni più vere e più vive ed è proprio di relazioni, di incontro e di comunione che il nostro mondo ha bisogno. E’ questo che noi vogliamo annunciare.

D. – Tanti i Santi e i Papi devoti alla Madonna del Carmelo che hanno portato lo Scapolare, tra loro anche Giovanni Paolo II: cosa vuol dire?

R. – Se un Papa sceglie di portare su di sé questo segno, significa che questo segno è veramente denso di forza spirituale. Quindi penso che guardare a queste figure di Papi, che hanno dato questo risalto allo Scapolare, possa essere veramente utile, possa essere un aiuto, anche per chi – forse – fa fatica ad arrivare ad una scelta consapevole di ricevere e di indossare lo Scapolare. Penso sia importante avere questo sguardo aperto, questo sguardo che sa vedere oltre la piccolezza del segno: dentro questo segno c’è veramente la forza di una presenza e di una relazione con il Signore, per dire che l’incontro con Maria è sempre accessibile, è a portato di mano per tutti. 








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