“Riconoscere che siamo tutti immigrati, perché siamo o siamo stati tutti stranieri in terra straniera”: questo il motto che campeggia al centro del manifesto diffuso dall’arcidiocesi di Los Angeles, negli Stati Uniti, per promuovere una Messa per i migranti. La celebrazione si tiene domenica 17 luglio alle ore 16.00, presso la Cattedrale di “Nostra Signora degli Angeli”.
Siamo tutti creati ad immagine e somiglianza
di Dio
“In quanto cattolici e persone di fede – scrive l’arcivescovo
titolare, mons. José Gomez – riconosciamo che siamo una Chiesa di immigrati e prendiamo
sul serio l’invito evangelico ad accogliere lo straniero tra noi”. “Siamo tutti consapevoli
– continua il presule – di essere una Chiesa composta da molti popoli, con origini
differenti, storie differenti, famiglie differenti. Ognuno di noi è unico, ma la nostra
comune fede cattolica ci insegna che siamo tutti creati ad immagine e somiglianza
di Dio”.
Serve riforma giusta e compassionevole
per l’immigrazione
Celebrare, dunque, le radici di immigrati sia come
Chiesa che come nazione: questo sarà l’obiettivo della Messa di domenica prossima,
spiega ancora mons. Gomez, auspicando poi “una riforma globale dell’immigrazione che
sia giusta e compassionevole”. “Invito ciascuno di voi ad unirsi a me – conclude il
presule, lanciando un appello ai fedeli – nel riconoscimento di tutti coloro che,
per un qualsiasi motivo, sono venuti nella nostra bella terra in cerca di una vita
migliore”.
Chiesa sia unita, come il Corpo di Cristo
A Los Angeles, si legge inoltre sul sito diocesano,
“l’immigrazione è un fenomeno sociale che tocca sia molte comunità parrocchiali, sia
differenti gruppi etnici. Riconoscendo, quindi, che la questione dell’immigrazione
non riguarda solo la comunità latina, invitiamo tutti a partecipare alla Messa: si
tratta di un’opportunità per dimostrare che, come Chiesa, siamo davvero un solo Corpo
di Cristo”. (l.P.)
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