2016-07-18 14:33:00

Caracciolo: Erdogan rafforza il potere ma si scontra con Usa e Ue


Sul fallito golpe in Turchia potrebbero arrivare presto particolari inediti. “Preparatevi per uno scontro perché pubblicheremo oltre 100 mila documenti sulla struttura del potere politico della Turchia”, annuncia Wikileaks, in un post pubblicato in inglese e in turco sul suo account Twitter. Ma fino a quando andrà avanti il ‘giro di vite’ delle forze di sicurezza avviato dal Presidente Erdogan e quali ripercussioni ci saranno nei rapporti con le diplomazie internazionali? Marco Guerra lo ha chiesto a direttore di Lines, Lucio Caracciolo:

R. – Non si fermeranno finché Erdogan non sarà perfettamente sicuro di controllare tutti gli apparati dello Stato: quindi Polizia, magistratura, Forze Armate. Chiaramente l’obiettivo finale di Erdogan è quello di consolidare il suo potere personale, anche in vista del suo obiettivo strategico e cioè di festeggiare il centenario della Repubblica Turca, nel 2023, da padrone assoluto del Paese.

D. - Molti analisti si dividono nel dire che questo golpe ha rafforzato il potere di Erdogan, altri affermano che in realtà è un campanello d’allarme…

R. – Sono vere tutte e due le cose: nell’immediato esce rafforzato sicuramente il potere di Erdogan, ma è anche evidente che non può dormire sogni tranquilli e che, comunque, un qualche prezzo lo dovrà pagare, dato che il suo controllo del Paese non potrà mai essere totale, come invece desidera.

D. – Come ne escono il rispetto dello Stato di diritto, il principio della divisione dei poteri e il principio della laicità dello Stato nella Turchia di oggi?

R. – I tre aspetti che lei ha nominato non esistono oggi ed esisteranno ancora di meno domani!

D. – La Turchia viene da rapporti molto turbolenti con la Russia e altri partner regionali. La questione di Gulen rischia di aggiungere Washington tra i fronti di crisi?

R. – I rapporti con Washington sono sempre stati piuttosto complicati e questa vicenda li complica ulteriormente. E’ chiaro che quanto tu definisci “nemico” un Paese che ospita Gulen, colui cioè che – a sentire Erdogan – è il responsabile del tentativo di colpo di Stato, cambia un po’ tutto: non puoi essere contemporaneamente nemico e alleato!

D. – L’Unione Europea oggi si riunirà: ci sono da immaginare anche ripercussioni nei rapporti con i Paesi europei?

R. – Sarà interessante vedere soprattutto se ed eventualmente in che misura terrà l’accordo concordato con la Germania, ma firmato dagli europei, per cui Erdogan – in cambio di varie concessioni  - si tiene in casa tre milioni di profughi…

D. – Sarà interessante capire, però, se anche sulla crisi siriana ci saranno cambiamenti di atteggiamento?

R. – Sì la mia impressione è che Erdogan cercherà, nei prossimi mesi, di tornare ad una posizione più prudente, dato che l’obiettivo è di scalzare Assad è ormai assolutamente irrealistico.








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