2016-07-18 19:53:00

Turchia: ancora epurazioni e arresti. Ue e Usa: no pena di morte


Si spara ancora ad Ankara e soprattutto a Istanbul in Turchia a due giorni dal tentato golpe militare. E’ morto dopo ferite gravi, il vicesindaco di una municipalità governata dall’opposizione in seguito ad un agguato. Così nell’ennesima giornata di epurazioni e arresti da parte del governo contro tutti i presunti golpisti o i loro sostenitori, mentre l’ipotesi di reintroduzione della pena di morte acuisce la spaccatura con l’Ue e gli Stati Uniti. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Non si conoscono ancora movente né mandanti ma il dubbio è che anche la sparatoria ad opera di almeno due persone, a Sisli nel cuore di Istanbul che ha ucciso il vicesindaco dell'opposizione Cemil Candas, si inserisca nella caccia alle streghe e nella voglia di punizione che la presidenza Erdogan sta attuando dopo la tragica notte di guerra di venerdì scorso nel tentato, e tuttora ritenuto anomalo, golpe. Un’altra categoria è stata inclusa nel giro di vite: ai dipendenti pubblici, circa 3 milioni, è stato impedito l’espatrio, ferie sospese dunque, salvo permessi speciali. Ricordiamo che oltre a 232 vittime del golpe, che il premier Yildirim ha ricordato in lacrime, tra immagini scioccanti di epurazioni e purghe che girano sul web, si contano oltre 6000 arresti su 8000, solo tra le forze armate, 10mila tra i ministeri di finanze e interni.Rivelata e poi smentita dagli stessi organi di stampa ufficiali la prima ammissione di partecipazione al golpe durante gli interrogatori in corso, quella dell’ ex capo dell'aviazione Akin Ozturk.Il premier Yildirim non esclude la reintroduzione della pena di morte seppur "senza fretta", anche se, dice, i responsabili pagheranno nel rispetto del diritto. La rassicurazione è per l’Unione europea: Berlino sottolinea ad Ankara, come già fatto dal Consiglio europeo, che la pena di morte è incompatibile con l’Ue. Stessa posizione da Nato e Usa. Il segretario di Stato Kerry dichiara inoltre l'appoggio al governo turco, chiede di mantenere la calma e di rispettare lo stato di diritto, e non si tira indietro sull’estradizione dell’oppositore Gulen a patto, dice, che ci siano prove del suo coinvolgimento nel golpe.

 








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