È un chiaro no alla pena di morte ed un forte appello alla sacralità della vita quello lanciato dai vescovi della California, in una nota diffusa in questi giorni. Nel documento, i presuli manifestano il loro sostegno alla “Proposizione 62” contro la pena capitale, promossa da diversi esponenti: leader religiosi, avvocati penalisti, familiari di vittime, forze dell’ordine e persone condannate ingiustamente. Intitolata “La giustizia che funziona”, l’iniziativa vuole porre fine alla pratica della pena di morte nello Stato, sostituendola, per i colpevoli, con l’ergastolo senza possibilità di condizionale e con l’obbligo di lavorare e di risarcire i familiari delle vittime.
Ogni vita è sacra, innocente o no
“Ogni vita è sacra, sia essa innocente o imperfetta – ribadiscono i presuli – Ognuno
di noi ha un valore intrinseco che deriva dall’essere creato ad immagine e somiglianza
di Dio ed ognuno di noi ha il dovere di amare l’immagine divina impressa in ogni persona”.
Al contempo, i vescovi ribadiscono la loro “ferma determinazione nell’accompagnare
e sostenere le vittime” che “patiscono le dolorose conseguenze dei crimini”: “La perdita
violenta di una persona cara – affermano i presuli – è come una spada che trafigge
il loro cuore”. Ma la loro “angoscia perenne” non viene mitigata “dalla cultura della
morte”, anzi: essa porta solo “ad una maggiore violenza in un mondo che ne ha già
troppa”.
Investire in programmi di recupero sociale dei criminali
La Chiesa cattolica della California, poi, evidenzia che “i costi elevati dell’attuazione
della pena capitale sottraggono risorse a programmi più costruttivi, come quelli per
la riabilitazione ed il recupero” sociale dei criminali. Non solo: “La ricerca – sottolineano
i presuli – ha ripetutamente dimostrato che la pena di morte viene applicata in modo
incoerente, a seconda della razza, dello status economico e dell’area geografica delle
persone”.
No alla semplificazione processuale per i reati capitali
Sempre nel mese di novembre, verrà sottoposta a votazione la “Proposizione 66” che
mira, invece, ad accelerare i tempi processuali relativi alle esecuzioni capitali
in California. Una proposta, naturalmente, alla quale i vescovi californiani si oppongono.
“La fretta di semplificare i processi – notano i vescovi – può portare, inevitabilmente,
all’esecuzione di persone innocenti”. Di qui, il richiamo al magistero pontificio
di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco che tante volte hanno lanciato appelli
per fermare la pena di morte nel mondo.
L’appello di Papa Francesco
In particolare, i presuli ricordano l’Angelus del 21 febbraio 2016, in cui Papa Bergoglio
ha detto: “Il comandamento ‘Non uccidere’ ha valore assoluto e riguarda sia l’innocente
che il colpevole. Anche il criminale mantiene l’inviolabile diritto alla vita, dono
di Dio. Faccio appello alla coscienza dei governanti, affinché si giunga ad un consenso
internazionale per l’abolizione della pena di morte. E propongo a quanti tra loro
sono cattolici di compiere un gesto coraggioso ed esemplare: che nessuna condanna
venga eseguita in questo Anno Santo della Misericordia”.
Abbracciare giustizia e misericordia
Per questo, la Chiesa della California ricorda che “nel mese di novembre, al termine
del Giubileo della misericordia, i californiani hanno l’opportunità, con il loro voto,
di abbracciare sia la giustizia che la misericordia. Li esortiamo, quindi, a supportare
la Proposizione 62 e ad opporsi alla Proposizione 66”. (A cura di Isabella
Piro)
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