2016-07-19 10:51:00

Con gioia verso Cracovia, la testimonianza di un seminarista


Sono ben 41 mila i volontari delle 44 diocesi della Polonia che si apprestano ad accogliere i giovani di tutto il mondo in arrivo a Cracovia per la Gmg con Papa Francesco. Ogni diocesi ha assunto un nome biblico per l’occasione ed ha dato vita ad iniziative spirituali di preparazione al grande evento. Proprio sulla dimensione forte di fede legata a questa esperienza, Alessandro Gisotti ha raccolto la testimonianza di Diego Puricelli, seminarista della diocesi di Belluno-Feltre, legato alla comunità “Nuovi Orizzonti” di Chiara Amirante:

R. – Andare alla Gmg di Cracovia come seminarista significa innanzitutto fare una grande esperienza di Chiesa, di comunità viva raccolta ai piedi del Maestro, ai piedi di Gesù. Gli incontri, gli sguardi, l’ascolto profondo credo siano il regalo più bello per un ragazzo che si sta preparando come me ad essere sacerdote. Questa Gmg giubilare sento poi che avrà una sfumatura tutta particolare. Il tema della misericordia ci invita ad essere trasparenza del volto tenero di Dio, che è Papà e più ancora Madre, come diceva il mio conterraneo, Papa Luciani.

D. – Cosa hanno rappresentato le Gmg nel percorso di fede di un seminarista?

R. – Dopo quella a Rio de Janeiro questa è la mia seconda Gmg. Anche quando ero lontano dalla fede, mi hanno sempre commosso e fatto riflettere questi immensi raduni di giovani cristiani. Sicuramente l’esperienza di Rio di tre anni fa mi ha segnato profondamente, soprattutto per quanto riguarda l’esperienza dell’incontro con i più poveri, come l’aver stretto le mani sporche ma calde, vive, di un ragazzo di strada che aveva una gamba in cancrena, che per un pacco di fette biscottate non finiva di ringraziarmi e di benedire Dio. Ho sperimentato cosa vuol dire toccare la carne sofferente di Cristo e quanto questo sia fonte di una gioia piena.

D. – La Gmg di Cracovia richiama naturalmente a San Giovanni Paolo II…

R. – Non tradisco l’emozione di recarmi nella terra di un Santo che ha segnato tutta la mia gioventù e che mi ha insegnato a scalare le vette alte della santità, come Giovanni Paolo II. Sento innanzitutto di avere un amico in Cielo a cui raccomandare tutti coloro che mi vengono affidati. La fede cresce se si dona, ci ha tante volte ricordato. Il più grande regalo che sto chiedendo per tutti i ragazzi che parteciperanno è riuscire a vederli condividere tra loro quell’esperienza che a tanti di noi ha letteralmente travolto e stravolto la vita: l’incontro e l’amicizia con Cristo.

D. – L’estate di “Nuovi Orizzonti” è molto intensa e poi, ovviamente, il culmine con la Gmg di Cracovia…

R. – “Nuovi Orizzonti” come ogni estate ha diverse iniziative: dalle missioni di evangelizzazione in spiaggia - quest’anno in Salento - ai campi lavoro nelle cittadelle; dai corsi di formazione alla preghiera ai percorsi di conoscenza di sé sul metodo “L’arte di amare” di Chiara Amirante. Alcuni si sono preparati inoltre per un mese di missione in Brasile, dove abbiamo dei Centri. Per i giovani, ormai da anni, ci sono specifici campi estivi di primo annunzio che si svolgono nella cittadella di Belluno, da dove io provengo. Per la Gmg invece ogni giovane, “cavaliere della luce” o amico dell’associazione, partecipa insieme alla propria pastorale giovanile diocesana, come ho fatto io.








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