2016-07-19 08:11:00

Erdogan: sì a pena di morte per golpisti, se Parlamento approva


Se il Parlamento voterà la pena di morte darò il mio benestare: cosi il presidente turco Erdogan a quattro giorni dal fallito colpo di Stato, in un'intervista alla Cnn. Monito di Unione Europea e Stati Uniti. Proseguono intanto le violenze mentre il governo fa tabula rasa di golpisti ed oppositori. Il servizio di Roberta Gisotti

L’accusa per essere giustiziati è di alto tradimento, ha detto Erdogan, deciso a vendicare l’oltraggio subito con ogni misura. Prosegue intanto l’epurazione di chi ha partecipato o sostenuto il colpo di Stato: più di 7500 gli arresti, tra i personale militare e della magistratura. Oltre 13 mila i dipendenti pubblici cacciati via, 8 mila i poliziotti costretti alle dimissioni. Per tutti i lavoratori statali divieto d’espatrio, di ferie e altri congedi. Provvedimenti che colpiscono oltre 3 milioni di persone. Intanto i filmati di golpisti picchiati e umiliati sono sui social network, una ventina i siti dell’opposizione oscurati. Attacchi anche contro giornalisti. La Turchia è sull’orlo di uno stato di emergenza. Due uomini in pieno giorno hanno ucciso a colpi di pistola Cemil Candas, vicesindaco di Sisli, municipio al centro di Istanbul, esponente dell’opposizione socialdemocratica Chp. Un altro attacco è avvenuto al tribunale di Ankara, dove testimoniavano i generali accusa del colpo di Stato. In questo clima critico, gli Stati Uniti e l’Unione Europea richiamano la Turchia a rispettare la democrazia e le libertà fondamentali. Tensione alta anche sull’estradizione dagli Usa del leader turco Gulen: Washington insiste di non aver ricevuto alcuna richiesta, né le prove della sua responsabilità nel golpe.








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