Turchia: in risposta alle epurazioni effettuate dopo il fallimento del colpo di stato di venerdì scorso, Wikileaks pubblica quasi 300 mila mail appartenenti al partito guidato da Erdogan. Al telefono il presidente Usa, Obama assicura al presidente turco massima assistenza da parte di Washington alle indagini. Il servizio di Adriana Masotti:
Condanna per il tentativo di golpe in Turchia, ma anche pieno sostegno alle indagini
in corso che devono essere "condotte con mezzi che rafforzino la fiducia dell'opinione
pubblica nelle istituzioni democratico e nello stato di diritto. E’ il contenuto della
telefonata che ieri sera il presidente Usa Obama ha avuto con l’omologo turco Erdogan.
La Turchia ieri ha formalizzato la richiesta di estradizione dell’ ideologo islamico
Fetullah Guelen che vive in Pennsylvania, accusato di essere il mandante della rivolta,
accusa di cui Washington chiede però le prove. Da parte sua il religioso, in un comunicato,
ha definito l’accusa ridicola, irresponsabile e falsa e ha chiesto agli Usa di respingere
la richiesta di Ankara definendola una "vergogna politica".
Intanto un primo scaglione di 295 mila mail e migliaia di file allegati, provenienti
da 762 caselle di posta elettronica con iniziali dalla lettera 'A' alla lettera 'I'
sono stati pubblicati nella notte da Wikileaks, l’organizzazione di Assange: si tratta
di una "prima parte dei messaggi di posta elettronica dell'Akp", il partito di Erdogan,
ottenuti una settimana prima del golpe. La mail piu' recente e' stata inviata il 6
luglio 2016, la piu' datata risale al 2010. Wikileaks che denuncia di aver subito
due giorni fa un "pesante" attacco hacker e di essere tutt'ora sotto tali attacchi,
presumibilmente da parte di "fazioni del potere statale turco o suoi alleati”, afferma
come la pubblicazione delle mail sia una risposta alle epurazioni post colpo di Stato
attuate dal governo. Epurazioni che stanno assumendo proporzioni impressionanti: oltre
alle 9.322 persone arrestate, in prevalenza militari e magistrati, sono più di 28.000
i dipendenti ministeriali turchi sollevati momentaneamente dal proprio incarico, 36.200
gli insegnanti. Per tutti l’accusa di avere legami con Gulen.
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