2016-07-21 16:00:00

Cannabis. Cnr: rischi elevati, danni a sviluppo neuronale


Il 25 luglio prossimo, il parlamento italiano dovrà affrontare il tema della legalizzazione della cannabis. Lo chiede un disegno di legge che vede come primo firmatario Daniele Farina, di Sinistra italiana. Molti scienziati però sono contrari, per gli effetti negativi di questa sostanza provocati dalla presenza di Thc, il delta 9 tetraidrocannabinolo, uno dei maggiori principi attivi della cannabis. Alessandro Guarasci ha sentito Vincenzo Di Marzo, ricercatore del Cnr, tra i maggiori esperti del settore:

R. – Se la percentuale di Thc rispetto agli alti cannabinoidi o rispetto al peso stesso secco dell’infiorescenza è molto elevata, è chiaro che gli aspetti psicotropi sono molto più alti e anche la potenzialità di dare dipendenza o altri effetti molto negativi aumenta.

D. – Noi sappiamo che sul mercato ci sono tipologie di cannabis con Thc molto elevato, se non altro questo è quello che ci dicono gli studi e i sequestri. Qual è la tossicità per l’organismo?

R. – Le varietà di cui lei parlava, come per esempio quella che viene conosciuta con il nome di "Shank", possono superare anche il 10%, 20% di Thc in relazione al peso, mentre la cannabis tradizionale raramente superava il 2-3% di Thc. Quindi, parliamo di quantità di Thc dieci volte superiore a quelle che si utilizzavano ad esempio negli anni ’60 o ’70. Esistono degli studi condotti sull’uomo che indicano che l’utilizzo continuo, eccessivo, di preparati a base di Thc possono portare ovviamente effetti sulla cognizione, sulla memoria e sulla percezione anche di lunga durata. Poi, ci sono anche i cosiddetti "cannabinoidi sintetici": bisogna stare particolarmente attenti a questi ultimi perché, ovviamente, si tratta di molecole sintetiche, disegnate per essere potenti sul cosiddetto ricettore del Thc anche cento volte più potenti del Thc stesso. Chiaramente, di queste molecole si conosce ancora poco la tossicologia, ma è facile prevederne effetti molto più drammatici rispetto al Thc stesso.

D. – Gli effetti secondo quello che dicono gli studi possono essere più pericolosi su soggetti in fase evolutiva, dunque, sugli adolescenti?

R. – Assolutamente sì, si possono avere dei disturbi anche profondi dello sviluppo neuronale. Questo, ovviamente, ancora una volta si verifica quando si utilizzano dosi molto elevate di Thc. Il Thc come molecola non è un attivatore molto potente dei ricettori degli endocannabinoidi presenti nel cervello, però è chiaro che se si consumano alte dosi di Thc si possono avere degli effetti sullo sviluppo neuronale molto profondi.








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