In vista delle prossime elezioni presidenziali e legislative del prossimo 11 agosto in Zambia, in cui gli elettori saranno chiamati ad esprimersi anche su un referendum costituzionale, la Conferenza episcopale del Paese (Eccz) esorta tutti i leader politici a fare il possibile perché il voto sia pacifico e quindi ad abbassare i toni della campagna elettorale.
La violenza mina la credibilità del voto
“La democrazia esige in primo luogo che tutti i cittadini esercitino il diritto di
voto in una clima pacifico”, sottolineano i presuli in una lettera pastorale diffusa
nei giorni scorsi in occasione delle celebrazioni del 125° anniversario della Chiesa
nel Paese. Una condizione non scontata, considerando le violenze e il clima di forte
tensione della campagna elettorale che – affermano – rischiano di inficiare la credibilità
della consultazione.
La polizia, i media e la Commissione elettorale siano imparziali
Di qui il richiamo a prestare particolare attenzione ad alcuni aspetti fondamentali
dai quali dipende tale credibiltà. I vescovi si rivolgono innanzitutto alle forze
dell’ordine che hanno il dovere di “proteggere la vita e la proprietà” dei cittadini,
mantenendo la massima imparzialità, senza farsi condizionare dalle pressioni politiche.
Un’imparzialità alla quale, a maggior ragione, è tenuta la Commissione Elettorale
(Ecz), se non vuole apparire come “un’istituzione manipolata dall’interesse di un
gruppo o di un partito politico”. Anche i media – prosegue la lettera pastorale -
hanno un ruolo cruciale per il corretto svolgimento del processo elettorale e hanno
quindi il dovere di dare un’informazione “veritiera e giusta” e di garantire la voce
a tutti i candidati. I vescovi esortano inoltre gli elettori ad un uso critico dei
social media e a non prendere per vere tutte le informazioni trovate su questi canali.
Gli elettori cristiani votino alla luce della dottrina sociale della Chiesa
Da parte sua, la Conferenza episcopale zambiana ribadisce che essa non sostiene alcun
candidato o partito particolare, ma può solo dare indicazioni alla luce della dottrina
sociale della Chiesa, per aiutare i fedeli a un voto informato. Tra le qualità che
essi devono cercare in un candidato si segnalano in particolare: la competenza; il
coraggio di dire la verità; la preoccupazione per la giustizia sociale; il desiderio
di lavorare per il bene comune e non per l’arricchimento personale; la disponibilità
ad usare il potere al servizio dei poveri; la disponibilità al dialogo; la dirittura
morale la trasparenza e la rispondenza all’elettorato. In questo senso, un elettore
cristiano – sottolineano i presuli - non può sostenere un candidato con propensione
alla violenza, corrotto, immorale o che pone gli interessi di parte ed etici sopra
il bene comune della nazione.
Necessarie più informazioni ai cittadini sul referendum costituzionale
La lettera pastorale accenna, infine, al referendum costituzionale sulla nuova Carta
dei diritti dei cittadini che si terrà in concomitanza con le elezioni politiche esortando
il Governo, ma anche le ong, a informare l’opinione pubblica sul quesito referendario
sul quale è stata fatta poca informazione. Il referendum riguarda la modifica dell’articolo
79 della Costituzione che vuole aggiungere ai diritti “civili e politici”, quelli
“economici, sociali, culturali ed ecologici”. (A cura di Liza Zengarini)
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