2016-07-22 14:50:00

Mons. Carballo: per le monache è il tempo della responsabilità


Il briefing di presentazione della Costituzione Apostolica di Papa Francesco “Vultum Dei quaerere – La ricerca del volto di Dio” sulla vita contemplativa femminile, pubblicato nella prima festa liturgica di Santa Maria Maddalena, è stato tenuto da mons. José Rodríguez Carballo, segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Numerose le domande dei giornalisti. Per noi c’era Adriana Masotti:

Un bellissimo dono di Papa Francesco: mons. Carballo definisce così la Costituzione sulla vita monastica femminile che arriva dopo 66 anni dalla pubblicazione della precedente Costituzione "Sponsa Christi" di Papa Pio XII. Testimonianza quindi del suo apprezzamento per questa forma di speciale consacrazione. “Siate sentinelle del mattino che annunciano il sole che sorge”, questa l’esortazione iniziale di Francesco che, nota mons. Carballo, non trascura nulla in questo documento della vita contemplativa con indicazioni precise. E dice:

“Non manca nel documento una raccomandazione, 'si eviti assolutamente di reclutare candidate alla vita contemplativa da altri Paesi, al solo scopo di mantenere la sopravvivenza del monastero'”.

Rispondendo ad una domanda poi precisa:

"Questo non vuol dire chiudere la porta a vocazioni di altri continenti, no, soltanto fare attenzione al discernimento. Perché io chiamo sorelle di un altro continente? Perché se è soltanto per mantenere muri, questa non è una giustificazione evangelica”.

Mons. Carballo si sofferma poi su una novità: tutti i monasteri, salvo casi particolari a giudizio della Santa Sede, dovranno essere federati, non più soltanto secondo un criterio geografico, ma piuttosto “di affinità di spirito e di tradizioni”. Il segretario dela Congregazione per gli Istituti di vita consacrata conferma che a questa Costituzione seguirà al più presto possibile, forse già nel mese di ottobre, l’Istruzione elaborata, secondo lo spirito di questo documento, da parte del suo Dicastero: sostituirà quella vigente, “Verbi sponsa”, e conterrà la legislazione che regola formazione, autonomia e clausura dei monasteri.

La Costituzione presentata oggi si riferisce alla vita contemplativa femminile e, per il momento, dice mons. Caballo non si è pensato di farne una sulla vita monastica maschile. Il documento è stato elaborato in circa un anno e mezzo ed è il frutto delle risposte abbondanti pervenute da tutti i monasteri a cui era stato inviato un questionario. Alla sintesi hanno collaborato alcune contemplative di diversi ordini e congregazioni: è stata dunque, sottolinea, fortemente ascoltata la voce delle religiose.

Una domanda riguarda l’autonomia degli istituti religiosi di vita monastica femminile. E’ necessario, dice mons. Carballo, osservare ciò che è già regolato dalle leggi dei Codici e dai documenti della Chiesa, in ogni caso:

“Va considerato che le monache non sono delle minorenni e comunque delle persone non del tutto capaci, che hanno bisogno di avere qualcuno accanto a loro per essere sostenute, consigliate e, comunque, per non adottare scelte sbagliate; è il momento di credere alla loro responsabilità e alle loro scelte. E questo dovrà essere rispettato scrupolosamente sia dai vescovi, quando i monasteri dipendono dai vescovi, sia dai superiori religiosi, quando i monasteri dipendono dall’ordine maschile corrispondente, perché credo che a volte non siano giusti certi interventi. Però si deve dire anche che le abbadesse e le priore devono assumersi le proprie responsabilità”.

Le statistiche: i due Paesi dove ci sono più monache contemplative sono Spagna e Italia; un calo nei numeri sta avvenendo e ci sarà ancora, riconosce mons. Carballo. Secondo i dati in possesso della Congregazione, dopo l’Europa con oltre 23 mila consacrate, il continente con il maggior numero di religiose è l’America Latina con circa 5 mila. Ultima l’Oceania con poco più di 200. In totale tra le 43mila e 500 e le 44mila. Il numero dei monasteri è di circa 4000 in tutto il mondo. Riguardo alle famiglie religiose: al primo posto è quella francescana, subito dopo quella carmelitana.








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