2016-07-24 12:30:00

Cannabis, Ramonda: dalla legalizzazione più sfascio e criminalità


Approderà lunedì alla Camera la proposta di legge per la legalizzazione della cannabis in Italia. C’è chi sostiene che potrà essere motivo soprattutto di contrasto alla criminalità organizzata; in realtà - secondo molte associazioni - una legalizzazione potrebbe portare alla nascita di un fiorente mercato nero e ad un incremento di acquisto di droga che di “leggero” ha ormai ben poco. Salvatore Tropea ha intervistato Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Giovanni XXIII:

R. – Legalizzare aumenta la domanda, perché diventa norma, e la norma diventa cultura; la cultura fa storia, soprattutto nei giovani. La cannabis crea dipendenza e crea lo sfascio delle famiglie. Quindi noi siamo convinti che assolutamente non metta sotto scacco le organizzazioni criminali, anzi: dà un doppio mercato, perché non contrastando la domanda, ma soprattutto non dicendo ciò che è bene e ciò che è male, noi veramente immettiamo nelle braccia del racket un fiume di giovani che andranno a rovinarsi. Chi ha in mano questo mercato metterà in atto tutte le risorse per creare più dipendenza, perché la dipendenza alimenta la domanda. Ma poi, la dipendenza crea criminalità e poi nella nostra esperienza, molti passano dalle droghe leggere alle droghe pesanti.

D. – Cosa si può fare per sensibilizzare l’opinione pubblica?

R. – Io penso che intanto sia corretto anche che ci sia un’informazione nella scuola e anche alle famiglie riguardo ai danni oggettivi che l’uso della cannabis produce nella psiche ma anche a livello cerebrale. E’ fondamentale, poi, soprattutto che sui territori ci sia una discussione, una dialettica, un dibattito nelle parrocchie, nei quartieri, anche facendo ricorso all’esperienza, alla conoscenza che si ha eventualmente da parte di giovani che fanno uso di queste sostanze. E’ fondamentale che anche il legislatore – quindi questi 240 parlamentari che portano avanti in modo trasversale questo disegno di legge – si metta prima in ascolto del popolo, della gente, di chi vive sul territorio, le famiglie che sono state distrutte dall’avere al proprio interno un giovane che dall’uso della cannabis è passato all’uso di droghe pesanti, devastando la famiglia.








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