2016-07-24 14:10:00

Egitto. Cristiani preoccupati per legge su costruzione chiese


In Egitto attende ancora di essere presentata in aula la nuova legge che dovrebbe regolamentare la costruzione delle chiese e dei luoghi di culto nel Paese. L'inizio della discussione parlamentare era stato annunciato per la fine dello scorso maggio, ma a distanza di quasi due mesi il provvedimento è ancora fermo nelle commissioni parlamentari competenti e viene sottoposto a continui ritocchi. Il ritardo suscita preoccupazione nelle Chiese e comunità cristiane egiziane. Lo stesso Patriarca copto ortodosso Tawadros II, in una recente intervista, ha riferito di pregare spesso affinché l'iter legislativo della nuova legge giunga presto a compimento.

Continue modifiche
Fonti egiziane, consultate dall'Agenzia Fides, riferiscono che Anba Paula, vescovo copto ortodosso di Tanta, continua come rappresentante delle Chiese ad incontrarsi con i funzionari del ministero della Giustizia e delle commissioni parlamentari per apportare ulteriori correzioni al testo di lavoro, in modo che esso possa essere approvato e non rischi di essere bocciato in aula da un voto contrario. Il progetto di legge consisteva in 13 articoli. Nella bozza si riconosceva tra l'altro il diritto dei vescovi a ricorrere al Consiglio di Stato in caso di ritardi imposti in maniera artificiosa alle procedure per la costruzione di nuove chiese.

Le novità della nuova legge
La nuova legislazione, nelle attese dei cristiani egiziani, dovrebbe portare alla totale archiviazione delle regole disposte dal cosiddetto “Decreto Hamayoni”, la legge risalente al periodo ottomano che è all'origine di numerose controversie a livello locale. Secondo tali regole, la costruzione delle chiese cristiane è sottoposta a vincoli che non pesano sulla costruzione di moschee, come il divieto di costruire luoghi di culto cristiani vicino alle scuole, ai canali, agli edifici governativi, alle ferrovie e alle aree residenziali. Inoltre, finora la costruzione di ogni nuova chiesa doveva essere autorizzata direttamente dal presidente egiziano.








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