"La Chiesa deve assolutamente essere più presente sui media digitali in maniera deliberata e consapevole". Lo ha sottolineato il vescovo della diocesi nigeriana di Oyo, mons. Emmanuel Badejo, coordinatore del workshop dal titolo: "L'influenza dei mezzi di comunicazione moderni e delle nuove ideologie sulla famiglia in Africa oggi", nell’ambito della 17.ma Assemblea Plenaria del Secam-Sceam, in corso a Luanda, in Angola.
Coinvolgere i giovani nativi del mondo digitale per diffondere il Vangelo
Il presule ha invitato a riflettere sul fatto che
“miliardi di persone oggi si rivolgono ai social media come loro fonte di informazione,
ma si investe troppo poco nei programmi dei media per l'evangelizzazione in Africa".
Secondo secondo quanto riportato dall’agenzia cattolica Canaa, citata dalla Fides,
il vescovo di Oyo ha quindi esortato i pastori della Chiesa in Africa a "creare nuovi
apostoli”, coinvolgendo “i giovani stessi, che sono nativi del mondo digitale e affidando
loro i valori del Vangelo".
L’urgenza di educare le famiglie all’uso dei media
Riferendosi in particolare al tema dell’Assemblea,
“La famiglia in Africa, ieri, oggi e domani: alla luce del Vangelo”, il vescovo di
Oyo ha sottolineato l’urgenza di educare le famiglie all’uso dei media e soprattutto
informarle “sui benefici e sui pericoli dei nuovi media", in quanto "i genitori che
non hanno familiarità con il funzionamento di Internet sono più propensi a ignorare
i pericoli": e "questo è ancor più vero in Africa". A livello di diocesi e di parrocchie è quindi necessario promuovere incontri
di formazione sui media moderni, guidati da esperti, per genitori e figli. Anche vescovi,
sacerdoti e religiosi devono assumere familiarità con i media, in modo di saper dare
risposte documentate alle domande della gente.
I benefici dei nuovi media superano di gran lunga i loro demeriti
Purtroppo va rilevato un uso negativo dei moderni
media digitali in alcune situazioni, tuttavia, ha rilevato mons. Badejo che guida
la Commissione episcopale panafricana per le comunicazioni sociali (Cepas), la Chiesa
deve "continuare ad essere convinta che i benefici dei nuovi media superano di gran
lunga i loro demeriti, anche riguardo alle possibilità pastorali e all'impegno spirituale".
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