Il rinnovo della pastorale per la famiglia, l’attenzione per chi vive situazioni di difficoltà, la difesa della famiglia contro ciò che può distruggerne l’integrità. Sono i temi al centro del Messaggio finale della 17.ma Assemblea plenaria del Secam, Simposio delle Conferenza episcopali di Africa e Madagascar, che si chiude oggi. “La famiglia in Africa, ieri, oggi e domani: alla luce del Vangelo”: il tema scelto per la riflessione dei vescovi africani, riuniti a Luanda, in Angola, da lunedì scorso. Il servizio di Debora Donnini:
Rinnovare la pastorale sulla famiglia
Alla luce dei due Sinodi sulla famiglia e dell’Esortazione
apostolica, “Amoris Laetitia”, i vescovi africani vogliono approfondire la pastorale.
Ribadita l’importanza della famiglia come “Chiesa domestica” e fondamento di ogni
società. Si esprime gratitudine a Francesco anche per i viaggi pastorali compiuti
in Africa. L’attenzione viene posta sul matrimonio, legame inseparabile di amore fra
un uomo e donna, aperto alla vita, che, scrivono, “non può riguardare persone dello
stesso sesso”.
Le sfide che destabilizzano
Vengono, quindi, passate in rassegna le principali
sfide che destabilizzano la vita delle famiglie, “specialmente quando non c’è una
forte strategia pastorale in atto”. Si va dalla povertà all’impatto delle nuove strategie
della comunicazione, dall’ideologia del gender alla sterilizzazione fino alle conseguenze
delle migrazioni per le guerre e alla credenza nella stregoneria. Sfide che coinvolgono
anche la questione delle famiglie monoparentali e delle coppie di divorziati-risposati.
Il Secam incoraggia le famiglie ed è vicino a chi vive situazioni di difficoltà
I vescovi vogliono ribadire con Papa Francesco “la
bellezza del matrimonio”, dell’accoglienza dei figli, della cura degli anziani. Il
Secam incoraggia, quindi, le famiglie che testimoniano la gioia di amare e condivide
anche le sofferenze di chi vive in situazioni di difficoltà e di coloro che sono profondamente
feriti nell’amore. Preghiamo e li esortiamo, scrivono, a “non essere scoraggiati e
abbattuti”. I vescovi africani invitano tutte le famiglie a diventare “agenti di trasformazione
per le nostre società,” e tutte le associazioni pastorali cristiane ad impegnarsi
nell’accompagnamento delle coppie prima, durante e dopo la celebrazione del matrimonio.
L'impegno degli Stati e la preoccupazione per alcuni Paesi africani
Lo sguardo è rivolto anche agli Stati membri dell’Unione
Africana ai quali si chiede di resistere alle pressioni di governi e organizzazioni
che vogliono imporre politiche anti-famiglia in Africa. Si esprime, invece, gratitudine
a quei governi che hanno avuto il coraggio di opporsi a tali politiche. Si chiede
loro anche di impegnarsi per garantire un futuro ai giovani e che li si aiuti a realizzare
una famiglia. L’attenzione è anche rivolta
ai popoli dell’Africa, che attraversano momenti di difficoltà come il Sudan, la Somalia,
la Nigeria, il Mali, la Libia e molti altri. Si ricordano anche le sofferenze dei
profughi, in particolare di donne e bambini, e si esortano le fazioni in conflitto
a lavorare per la pace attraverso un dialogo costruttivo.
La Chiesa protegge la famiglia
“La famiglia è un dono dell’amore misericordioso di
Dio”, dicono i vescovi che si impegnano a proteggere questo contro tutto ciò che potrebbe
distruggerne l’integrità. Quindi l’invito alle famiglie africane: “Non abbiate paura
a fare di Cristo il centro della vostra vita!”.
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