“Possiamo tornare alla nostra vita quotidiana dopo eventi terribili come Nizza, Würzburg e adesso Monaco di Baviera?”; “da dove viene questo scatenamento di violenza e di odio che sembra svilupparsi senza fine?”. Queste domande ha posto l’arcivescovo di Monaco-Frisinga, card. Reinhard Marx, in una riflessione andata in onda sul canale Ard, nella trasmissione “Wort zum Sonntag” (Parole per la domenica).
Questi atti di violenza hanno radici e sostegno religioso
Alla luce dell’“orrore, dolore e spavento” vissuti dalla “vivace e ospitale” capitale
bavarese, il cardinale - riferisce l'agenzia Sir - ha affermato che “la paura è la
causa più profonda del peccato ma anche della violenza e dell’odio” e si è dichiarato
convinto che causa di questi atti di violenza, che “germogliano politicamente a destra
e a sinistra, che hanno radici e sostegno religioso, come nel caso del radicalismo
islamico” sia “la paura di perdere il proprio mondo di riferimento considerato come
assoluto”. In quest’orizzonte, gli altri sono visti come “una minaccia, come nemici
da eliminare, emarginare, reprimere o addirittura uccidere”.
Come cristiani non vogliamo che la paura domini sulle nostre vite
Secondo il cardinale, il terrorismo, così come questi “pazzi che vanno in giro ad
uccidere”, indossano “l’arma della paura” e con essa vogliono “avvelenare la nostra
convivenza sociale” perché “la paura porta alla diffidenza, ai pregiudizi, all’odio,
all’ostilità all’interno di una società e tra le nazioni e tra le religioni”. “Come
cristiani non possiamo e non vogliamo permettere che la paura domini sulle nostre
vite”, ha affermato il card. Marx.
Imparare di nuovo a vivere gli uni con gli altri e per gli altri
“Uno Stato sano, una sana convivenza possono esistere solo in un’atmosfera di fiducia,
rispetto e solidarietà”, ha sostenuto il card. Reinhard Marx nell’intervista rilasciata
sabato, esprimendo vicinanza e preghiera per chi è stato in qualche modo colpito dall’attentato.
“Se non si impara sempre e di nuovo a vivere gli uni con gli altri e gli uni per gli
altri nella diversità in cui siamo di tradizioni, credenze, religioni e confessioni”,
allora “i terroristi e chi opera violenza continueranno a spargere semi di paura,
violenza e odio”.
Noi cristiani ci ribelleremo attraverso la preghiera e la testimonianza
Compiti precisi spettano anche alle strutture che regolano la società nel fare “di
tutto per proteggere i propri cittadini dalla violenza e dall’ingiustizia” e a questo
proposito il cardinale ha ringraziato “tutti i responsabili della politica e della
polizia per questi sforzi”. Tuttavia, ha dichiarato il cardinale, “noi cristiani ci
ribelleremo”: “attraverso la preghiera a Dio e Padre di tutti, attraverso la testimonianza
del Vangelo in parole e opere, attraverso il nostro impegno per tutti gli oppressi,
indipendentemente dalla loro origine, religione o colore della pelle”. Un tale atteggiamento
dei cristiani non è ingenuo e naif, ha concluso il cardinale di Monaco “poiché il
futuro non appartiene alla violenza, all’odio e alla lotta l’uno contro l’altro, ma
alla speranza che nella dimora comune della terra la famiglia umana trovi casa”. (R.P.)
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