2016-07-26 15:26:00

Card. Dziwisz: Gmg sia segno di pace e di unità per il mondo


A Cracovia si registra un entusiasmo crescente pari alla folla di giovani che continua a raggiungere la città della Giornata mondiale della gioventù. L'arcivescovo che apre oggi il raduno, il cardinale Stanislaw Dziwisz, auspica che la Gmg sia un grande segno di unità e di pace per il mondo. Le sue parole nell’intervista del nostro inviato, Alessandro Gisotti:

R. – È una grande gioia. I giovani hanno risposto positivamente all’invito di Papa Francesco di venire qui a Cracovia, in Polonia. Per la prima volta, forse, arriveranno persone da tutti i Paesi del mondo, Paesi di cui non si conoscono nemmeno i nomi. Ma sono venuti, per la prima volta, da tutto il mondo. Ricordiamo che 25 anni fa a Czestochowa, per la prima volta, sono venuti i giovani dell’Est: erano in 200 mila da Russia, Ucraina. Per la prima volta questo raduno a Czestochowa era a livello internazionale. Adesso ancora di più. Cosa cercano i giovani? Cercano lo stare insieme, condividere la stessa fede, l’allegria e vogliono pregare tanto. Questo è interessante: insieme, vogliono pregare sulla base della fede comune, dell’allegria e della gioia di essere cristiani.

D. – Molti dicono che questa è la Gmg dei due Papi; ovviamente di Papa Francesco che ha convocato i giovani di tutto il mondo qui, ma anche di San Giovanni Paolo II. Colpisce veder che in ogni angolo di una strada che si gira c’è un’immagine, un ricordo di Karol Wojtyla. Che cosa rappresenta per lei vedere questa Gmg che ha un Papa qui ed uno che dal Cielo benedice questi giovani?

R. – Sulle fotografie non c’è Papa Francesco, perché lui non desidera questo, così come sulle medaglie. Papa Giovanni Paolo II non può proibire questo. Non può! Ma vogliamo mostrare due grandi Apostoli della Misericordia, perché nessuno sapeva che proprio queste giornate sarebbero cadute nell’Anno della Misericordia. Così anche lungo le strade, c’è immagine degli Apostoli: Faustina e Giovanni Paolo II.

D. – Lei prima faceva riferimento a quella Gmg di Czestochowa, dove per la prima volta i giovani di un mondo che era separato hanno potuto finalmente unirsi ai giovani dell’altra parte del mondo. Anche oggi il mondo vive tante divisioni, anche l’Europa negli ultimi mesi vive momenti anche di terrore e di violenza. Che segno può dare allora una Gmg come questa, proprio in questo momento?

R. – Io spero che possa essere un grande segno che parte dai giovani, uniti; dai giovani che vogliono la pace e che vivono con grande solidarietà e simpatia. Penso che da qui debba partire un grido per la pace e la buona convivenza  tra i popoli e le nazioni. È interessante: prima della Seconda Guerra Mondiale Gesù Cristo è apparso a suor Faustina dicendo che il mondo non avrebbe avuto la pace se non si fosse volto alla Misericordia. Adesso, di nuovo, questa devozione cresce in tutto il mondo. In che modo il Signore vorrebbe mostrare la strada? Volete la pace? Rivolgetevi alla Misericordia. Il nostro desiderio per compiere la volontà di Gesù, è dare alla gioventù che viene il fuoco della Misericordia, cioè il fuoco della pace e della convivenza pacifica tra i popoli e le nazioni.

D. – Si chiede sempre cosa dà il Papa, cosa danno vescovi ai giovani. Che cosa pensa che invece i giovani, anche in questa Gmg, daranno alla Chiesa, anche al Papa, a lei, ai pastori della Polonia ma di tutto il mondo che sono qui e li accompagnano? Si dice addirittura che mai dopo il Concilio Vaticano c’è stato un evento che ha potuto riunire un così grande numero di vescovi …

R. – Spero in un risveglio nella Chiesa. La Chiesa, soprattutto nei diversi Paesi, deve svegliarsi perché da parte dei giovani arriva il grido. Noi vogliamo una Chiesa autentica, povera e un grido per tornare all’autenticità della Chiesa dei primi secoli.








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