2016-07-26 14:07:00

Riaperto il viadotto Italia. Renzi: mantenuti gli impegni


In Italia è di nuovo agibile un’importante infrastruttura dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria,  la principale via di collegamento per il Sud del Paese e per la Sicilia. E’ stato, infatti, riaperto stamani in Calabria nella zona di Laino Castello, alla presenza tra gli altri del premier Matteo Renzi, il viadotto Italia. Il presidente del Consiglio ha affermato che il 22 dicembre sarà consegnata l'intera infrastruttura pronta, senza alcun restringimento. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il viadotto Italia è un ponte sospeso lungo oltre un chilometro. E’ il secondo in Europa per altezza (175 m). Era stato chiuso lo scorso mese di marzo dopo la morte di un operaio romeno di 25 anni, Adrian Miholca, in seguito al crollo di una campata durante lavori di ammodernamento. Il tratto riaperto – ha reso noto l'Anas - è stato messo a disposizione per il periodo estivo. A settembre riprenderanno le attività di cantiere per i lavori di rifinitura e di nuova pavimentazione. Intervenendo alla cerimonia in occasione della riapertura del viadotto, il premier Renzi ha detto che “nessuna impresa è impossibile per l’Italia”. Il 22 dicembre – ha spiegato il presidente del Consiglio – l’autostrada Salerno – Reggio Calabria “sarà terminata”. Il premier Renzi, accompagnato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, e dal presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, ha sottolineato che “l’Italia mantiene i suoi impegni”. "Le infrastrutture - ha detto infine Renzi - sono lo strumento attraverso cui si esce dalla crisi".

Quella odierna, in cui si assiste alla riapertura del viadotto Italia, è la giornata del ricordo. E’ quanto sottolinea, al microfono di Amedeo Lomonaco, il segretario generale Filca Cisl Calabria, Mauro Venulejo:

R. – Per noi, per le organizzazioni sindacali oggi è la giornata della memoria, del ricordo di chi su quel viadotto ha perso la vita e di tutti quei lavoratori che, con grande senso di responsabilità, in questi anni hanno fatto in modo che si potesse arrivare a questo importante risultato. Deve essere anche un monito per tutti, per le organizzazioni sindacali, per le istituzioni affinché la sicurezza nei luoghi di lavoro, nei cantieri sia al centro di tutta la programmazione politica e istituzionale, perché non può esserci un buon lavoro se questo lavoro non è legato alla sicurezza.

D. – Avanza intanto l’ipotesi di far pagare il pedaggio sulla Salerno-Reggio Calabria, sul lato tirrenico, per finanziare l’ammodernamento della strada statale 106, sulla costa jonica, che collega Taranto con Reggio Calabria …

R. – Io, intanto, ricordo che i finanziamenti già erano stati stanziati. E una proposta che mira a trovare nuove risorse mi preoccupa terribilmente: quei soldi già stanziati, che erano già pronti per far partire i cantieri, mi fa pensare che siano stati distratti e portati da altre parti... Sarebbe un ulteriore scippo nei confronti del Mezzogiorno e della Calabria. E questo è veramente inaccettabile. Io dico che i finanziamenti c’erano e ci devono essere a prescindere da pagamenti di pedaggi: quei soldi erano destinati – sono destinati – alla Calabria. Sono destinati a far partire quel cantiere e quindi quelli devono essere resi immediatamente spendibili. I cantieri devono partire a prescindere da proposte strane che possano arrivare dal Governo.

D. – E’ stato anche annunciato che i lavori per il completamento della Salerno-Reggio Calabria termineranno entro la fine dell’anno. Si chiude realmente la lunga e tormentata pagina che ha contrassegnato quest’opera?

R. – Certamente no! Per noi questo è soltanto un proclama da parte del Governo che ci preoccupa: dire che con questo tratto autostradale si termina la Salerno-Reggio Calabria dice nella bugia un’amara verità. Di fatto non partono i restanti tratti che avrebbero dovuto essere ammodernati, tipo quello – per esempio – del Savuto, di Grimaldi-Lamezia, un tratto pericolosissimo. Anche qui era già stato programmato l’ammodernamento. Ma quei soldi sono stati distratti, sono stati – come dire – “portati da altre parti”… E quindi, per noi la Salerno-Reggio Calabria non è affatto finita. Semmai finisce un lotto, e ne siamo contenti ma chiediamo e aspettiamo ancora notizie per tutti quei tratti autostradali della Salerno-Reggio Calabria che avrebbero dovuto essere ammodernati e di cui non si parla più.

D. – Dunque possiamo dire che il ritardo infrastrutturale è uno dei più gravi che allontana la Calabria dal Paese?

R. – Certamente. Noi lo diciamo da tempo. Non si può pensare ad uno sviluppo del Mezzogiorno, ad uno sviluppo della Calabria quando tutte le scelte del Governo vanno in direzione opposta. Noi ancora paghiamo un “gap” infrastrutturale notevole rispetto alle altre aree del Centro e del Nord d’Italia. Per far sì che realmente il Mezzogiorno diventi volano di sviluppo, non si può prescindere da un ammodernamento delle infrastrutture. Non solo gli annunci, però, da parte del Governo: noi aspettiamo che quegli annunci diventino cantieri per mettere in moto anche l’occupazione, in un territorio nel quale c’è un grande disagio sociale legato proprio alla mancanza di lavoro. E, di conseguenza, diventino qualcosa che possa essere utile a tutti gli altri settori, dall’agricoltura al turismo, perché le infrastrutture servono a tutti …








All the contents on this site are copyrighted ©.