2016-07-27 11:17:00

Elezioni Usa: l'appoggio di Obama alla Cinton


Negli Stati Uniti diventa sempre più serrato il confronto tra Donald Trump, candidato repubblicano per la presidenza, e Hillary Clinton, candidata democratica, prima donna in corsa per la Casa Bianca. A lei ieri l’appoggio del presidente Barack Obama nel corso della convention democratica di Philadelphia. Sulla figura della Clinton, Gioia Tagliente ha intervistato l’americanista Massimo Teodori:

R. – Un appoggio completo ed entusiasta di Barack alla Clinton, anche perché nel 2008 quando fu eletto Obama proprio contro la Clinton nelle primarie, di fatto allora i Clinton appoggiarono Barack Obama nella fase conclusiva della campagna elettorale, con il patto che dopo otto anni Obama avrebbe appoggiato la Clinton. L’appoggio del Presidente è una cosa importantissima, visto che i sondaggi non sono così favorevoli a Hillary.

D. – E’ un momento storico per l’America, che vede la prima donna ad essere candidata alla Casa Bianca…

R. – Sì, è un momento storico, non soltanto per la prima donna – come c’è stato il primo nero – ma anche perché i problemi nuovi che si affacciano sull’orizzonte americano sono abbastanza gravi. C’è, innanzitutto, il problema dell’impoverimento della classe media bianca, che è un fenomeno generale dopo la crisi del 2008; poi c’è la paura soprattutto dell’America bianca tradizionalista rispetto all’emergenza dei non bianchi, la cui curva demografica – neri e ispanici – nel giro di un decennio prevarrà su quella dei bianchi.

D. – Rispetto alla trasformazione dell’America, quanto è diversa la nuova figura della Clinton rispetto alla sua vecchia immagine?

R. – Necessariamente è appiattita su quella dell’establishment. Una donna che è stata first lady, che è stata segretario di Stato, che è stata senatrice di New York, che ha la sua età, necessariamente è vista come parte dell’establishment. E questa è stata la sua difficoltà nell’emergere nelle primarie, rispetto al vecchio senatore Sanders, che rappresentava quella rivolta anti elitista che caratterizza l’America sia a destra che a sinistra. 

D. – A novembre le elezioni: chi la spunterà?

R. – Oggi non lo possiamo dire, perché i sondaggi vedono un Trump crescente e una Clinton in diminuzione. Io ritengo che l’elemento fondamentale per decidere se la vittoria sarà dell’uno o dell’altra, dipenderà  dall’affluenza alle urne: se ci sarà un’alta affluenza - il che significa che i non bianchi, i neri e gli ispanici, andranno a votare -  probabile che la Clinton ce la farà; se ci sarà una bassa affluenza, con una partecipazione in massa dell’America tradizionale bianca, soprattutto nelle regioni dell’Ovest e del Sud, allora è probabile che Trump possa prevalere.








All the contents on this site are copyrighted ©.