2016-07-28 12:46:00

A Roma distribuiti medicinali ai rifugiati donati dal Papa


I medici dell’associazione “Medicina Solidale”, coadiuvati dai volontari delle Acli, distribuiscono nel pomeriggio medicinali donati dall’Elemosineria Apostolica Vaticana presso il Centro Baobab di Via Cupa a Roma. Su questa iniziativa Amedeo Lomonaco ha intervistato la dott. Lucia Ercoli, responsabile sanitario dell’associazione “Medicina Solidale”:

R. – Noi andiamo lì per capire il bisogno di salute e di dare una risposta attraverso i farmaci che ci ha consegnato l'Elemosiniere del Papa mons. Krajewski. Naturalmente è importante fare una diagnosi, ma è altrettanto importante dare una cura per liberarsi del problema della malattia dopo un periodo così travagliato come quello del viaggio che queste persone devono affrontare, accettando ogni tipo di brutalità per arrivare nel nostro Paese e in altri Paesi d’Europa. Qui sperano di sottrarsi alle condizioni di vita disumane che c’erano nel loro Paese di provenienza. Questa generosità dell’Elemosineria, che esprime poi la vicinanza di Papa Francesco ai migranti, credo sia occasione per significare l’accoglienza che i cristiani hanno in questo momento in cui diventa assolutamente significativo spalancare le porte, senza avere paura. 

D. – Un’esortazione che in questi giorni è ancora più forte …

 R. – In questi giorni si celebra la Giornata Mondiale della Gioventù e nella memoria di san Giovanni Paolo II – “aprite le porte a Cristo” – Cristo oggi è presente nei poveri, nei migranti che vengono a bussarci alla porta. A tutte le persone che la società vuole emarginare noi dobbiamo aprire la porta. 

D. – Cosa significa “farsi prossimi”, “accogliere l’altro”? 

R. – Io intendo questo andare oggi lì in senso anche di una risposta obbediente a quello che il Papa sta indicando. Noi cristiani dobbiamo mobilitarci rispondendo a quello che il Papa chiede perché è nel segno del Vangelo. E noi siamo certi che quindi questa strada porti al superamento di una logica di scontro, di una logica di violenza aprendo prospettive di dialogo, di incontro, di collaborazione, di abbraccio tra i popoli. 

D. – Un canale di dialogo nel segno di Papa Francesco, un abbraccio ad una popolazione – quella dei migranti – che è fondamentale per il futuro delle nostre società … 

R. – La popolazione migrante è già il nostro futuro, e questo lo dicono i dati della natalità. Questi migranti sono principalmente persone. Persone che vengono da situazioni di sofferenza, da situazioni di morte, da situazioni di persecuzione e che, giunti nel nostro Paese, collaborano con altre persone a costruire il futuro non solo dell’Italia, ma dell’Europa, direi del mondo. Prima che migranti, sono persone. 

D. – In particolare, di quali medicinali hanno bisogno queste persone? 

R. – Vivendo in strada, purtroppo sono soggetti a dermatiti legate anche a punture di insetti che poi vanno incontro a sovrainfezioni. Hanno bisogno di farmaci topici, di antistaminici, di antibiotici, di antipiretici. Molti portano anche i segni di maltrattamento e tortura e quindi bisogna approfondire un pochino di più i percorsi. I bambini spesso hanno infezioni respiratorie o gastrointestinali, stati di disidratazione, stati di prostrazione. Quello che si può fare, in condizioni molto critiche, noi cerchiamo di farlo. Ma più che l’efficacia della risposta medica e farmacologica, noi vogliamo incontrarli e dar loro una testimonianza di vicinanza e di accoglienza.








All the contents on this site are copyrighted ©.