2016-07-28 13:50:00

Disabilità e migranti, degni protagonisti


Raccontare il mondo della disabilità ai bambini, con un giornalino che parli il loro linguaggio. Ma anche spiegare in modo semplice l’importanza della vista e le condizioni di vita delle persone cieche nei Paesi del Sud del mondo attraverso storie, giochi, fumetti e curiosità. Tutto questo e molto altro è “Occhiolino”, il nuovo giornalino di CBM Italia Onlus che esce a luglio con il suo primo numero.

“Occhiolino” è una novità nel panorama della comunicazione e dell’informazione delle ONG italiane. Nato del desiderio di coinvolgere e sensibilizzare i bambini sui valori universali della solidarietà, dell’inclusione, dell’apertura verso gli altri ma anche di far conoscere il mondo della disabilità.

A prendere per mano i bambini è Cibì, il piccolo rinoceronte volontario sul campo che, attraverso i suoi viaggi nel Sud del mondo, fa conoscere il lavoro e i progetti di CBM per le persone a rischio di disabilità.

A parlarne, ai nostri microfoni, il direttore di Cbm Italia, Massimo Maggio.

Nella seconda parte d' InFatti di questa settimana, protagonisti dodici volti di donne e uomini migranti e rifugiati, sguardi colmi di speranza, sorrisi aperti al mondo, che saranno visibili fino al 3 ottobre sotto il livello del mare, nelle acque di Cala Croce, a Lampedusa. Una mostra fotografica sottomarina dedicata alla migrazione e all’integrazione si è infatti  inaugurata il 13 luglio sull’Isola, luogo simbolo dell’esodo migratorio in Europa.

StarS è un percorso espositivo circolare composto da dodici gigantografie installate sott’acqua, sul fondale sabbioso, a una profondità di tre/quattro metri. I ritratti, realizzati dal fotografo Salvo Galano, raccontano storie positive di migrazione e di integrazione, volti di uomini e donne di diverse etnie che, dopo aver affrontato un lungo e faticoso viaggio alla ricerca di un futuro possibile, sono riusciti a trovare un posto in cui ricominciare a vivere.

L’intento è quello di riuscire a cambiare l’immagine, ormai stereotipata, dell’espressione “emergenza immigrazione”, che associa le persone in fuga da guerre, soprusi e povertà sempre più a un numero e sempre meno alla condizione di essere umano.

I dodici protagonisti sono stati individuati grazie al patrocinio e alla partecipazione di alcune tra le più importanti organizzazioni non profit impegnate a supporto dei migranti e della loro integrazione. Fra queste Fondazione Progetto Arca, il cui portavoce, Fabio Pasiani, insieme col fotografo  e ideatore della mostra, Salvo Galano, ci racconta l’idea alla base del progetto e gli obiettivi che essa si pone.

 








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