2016-07-28 11:30:00

Francesco: il mondo è in guerra, non di religione ma per il potere


Il Papa ha iniziato ieri pomeriggio il suo viaggio apostolico in Polonia in occasione della Giornata mondiale della gioventù. Partito dall'aeroporto di Fiumicino intorno alle 14.15, è arrivato a Cracovia poco prima delle 16.00. Durante il volo verso Cracovia il Papa, come di consueto, ha salutato brevemente i giornalisti del seguito. Il mondo è in guerra – ha detto commentando il barbaro omicidio di padre Hamel in Francia - ma quella che stiamo vivendo “non è una guerra di religione. Il servizio di Francesca Sabatinelli:

“Quando io parlo di ‘guerra’, parlo di guerra sul serio, non di ‘guerra di religione’, no!”.

Lo aveva già detto e ora Francesco lo ripete, questa volta a bordo del volo da Roma a Cracovia: quella che è in atto non è una guerra di religione:

“C’è guerra di interessi, c’è guerra per i soldi, c’è guerra per le risorse della natura, c’è guerra per il dominio dei popoli: questa è la guerra. Qualcuno può pensare: 'Sta parlando di guerra di religione': no. Tutte le religioni, vogliamo la pace. La guerra, la vogliono gli altri. Capito?”.

Il Papa riferendosi al barbaro omicidio di padre Hamel, ieri a Rouen, è quindi ritornato con la sua drammatica semplicità al concetto di “terza guerra mondiale a pezzi”:

“Una parola che si ripete tanto è ‘insicurezza’. Ma la vera parola è ‘guerra’. Da tempo diciamo: 'Il mondo è in guerra a pezzi'. Questa è guerra. C’era quella del  ’14, con i suoi metodi, poi quella del ’39 – ’45, un’altra grande guerra nel mondo, e adesso c’è questa. Non è tanto organica, forse, organizzata, sì, non organica, dico, ma è guerra. Questo santo sacerdote che è morto proprio nel momento in cui offriva le preghiera per tutta al Chiesa, è ‘uno’, ma quanti cristiani, quanti innocenti, quanti bambini … Pensiamo alla Nigeria, per esempio: 'Ma, quella è l’Africa!'. Quella è guerra! Non abbiamo paura di dire questa verità: il mondo è in guerra, perché ha perso la pace”.

In conclusione Francesco, nell’auspicare che i giovani della Gmg “dicano qualcosa che ci dia un po’ più di speranza”, ha ringraziato coloro che hanno espresso le condoglianze per l’uccisione di padre Hamel, a cominciare dal presidente Hollande:

“In modo speciale il presidente della Francia che ha voluto collegarsi con me telefonicamente, come un fratello: lo ringrazio”.








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