2016-07-28 20:48:00

Francesco ai giovani: lanciatevi nell’avventura della misericordia


Abbiate un cuore misericordioso, lanciatevi nell’avventura della Misericordia, la Chiesa vuole imparare da voi. Sono alcuni dei passaggi chiave del discorso che Papa Francesco ha rivolto ai giovani di tutto il mondo, riuniti al parco Blonia di Cracovia, per la cerimonia di accoglienza della 31.ma Gmg, sul tema “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia”. Nonostante il cattivo tempo, l’evento è stato contraddistinto dalla gioia e dall’entusiasmo dei giovani, oltre 500 mila. Il Pontefice ha messo in guardia i giovani dai venditori di false illusioni e li ha esortati a far entrare Gesù nel loro cuore per alzare lo sguardo e sognare alto. L’intervento del Papa è stato preceduto dal saluto del cardinale Stanilsaw Dziwisz e dall’animazione dei giovani. Il servizio dell’inviato a Cracovia, Alessandro Gisotti:

“Finalmente ci incontriamo!”. Papa Francesco ha esordito, così, nella cerimonia d’accoglienza al Parco Blonia di Cracovia: tre semplici parole per sintetizzare i sentimenti di attesa per una Gmg dal sapore “speciale”, perché avviene nel Giubileo della Misericordia e perché si svolge nella terra di San Giovanni Paolo II che, come ha ricordato Francesco, le Gmg le ha prima sognate e poi ha dato loro vita. Prima dell’evento, il Papa ha ricevuto le chiavi della città dal sindaco quindi è arrivato al grande parco a bordo di un tram ecologico, assieme a 15 giovani disabili, accompagnato lungo la strada da applausi e cori festosi.

L’animazione dei giovani che ha preceduto il discorso del Papa, con canti e danze dei diversi Paesi di provenienza dei ragazzi, è stata incentrata sulla santità, su alcuni grandi testimoni della misericordia dei cinque continenti, da Madre Teresa di Calcutta a San Vincenzo de’ Paoli. Donne e uomini che hanno seguito Gesù e così sono diventati strumenti della Misericordia di Dio.

Un cuore misericordioso si apre a chi soffre, a poveri e migranti
Proprio sul tema della Gmg, “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” si è incentrato il discorso che Francesco ha rivolto ai giovani. La misericordia, ha detto, “ha il volto sempre giovane”, perché un cuore misericordioso “ha il coraggio di lasciare le comodità” e “abbracciare tutti”.

“Un cuore misericordioso sa essere un rifugio per chi non ha mai avuto una casa o l’ha perduta, sa creare un ambiente di casa e di famiglia per chi ha dovuto emigrare, è capace di tenerezza e di compassione. Un cuore misericordioso sa condividere il pane con chi ha fame, un cuore misericordioso si apre per ricevere il profugo e il migrante. Dire misericordia insieme a voi, è dire opportunità, è dire domani, impegno, fiducia, apertura, ospitalità, compassione, sogni”.

La Chiesa vuole imparare dai giovani, dal loro entusiasmo
Francesco ha quindi confidato che, negli anni vissuti da vescovo, ha imparato che non c’è nulla di più bello che “contemplare i desideri, l’impegno, la passione e l’energia” dei giovani. Ed ha osservato che “quando Gesù tocca il cuore” dei ragazzi, “questi sono capaci di azioni veramente grandiose”:

“E’ un dono del cielo poter vedere molti di voi che, con i vostri interrogativi, cercate di fare in modo che le cose siano diverse. E’ bello e mi conforta il cuore, vedervi così esuberanti. La Chiesa oggi vi guarda – direi di più – il mondo oggi vi guarda e vuole imparare da voi, per rinnovare la sua fiducia nella Misericordia del Padre che ha il volto sempre giovane e non smette di invitarci a far parte del suo Regno, che è un Regno di gioia, è un Regno sempre di felicità, è un Regno che sempre ci porta avanti, è un Regno capace di darci la forza di cambiare le cose”.

I giovani, ha ripreso il Papa, dialogando con loro hanno la forza di “opporsi” a quelli che non vogliono cambiare, i “quietisti”. Francesco ha quindi messo in guardia dal diventare “giovani che sembrano pensionati prima del tempo”. Mi preoccupa, ha detto, “vedere giovani che hanno gettato la spugna prima di iniziare la partita”:

I giovani non corrano dietro ai venditori di false illusioni
Al tempo stesso, ha rilevato, ci sono “giovani che lasciano la vita alla ricerca della vertigine” e “poi finiscono” per “pagare caro”:

“Fa pensare quando vedi giovani che perdono gli anni belli della loro vita e le loro energie correndo dietro a venditori di false illusioni e ce ne sono! Venditori di false illusioni (nella mia terra natale diremmo 'venditori di fumo') che vi rubano il meglio di voi stessi ... e questo mi addolora”.

Per questo, ha detto, “ci siamo riuniti per aiutarci a vicenda, perché non vogliamo lasciarci rubare il meglio di noi stessi, non vogliamo permettere che ci rubino le energie, la gioia, i sogni con false illusioni”. L’unica risposta alle domande esistenziali, ha detto il Papa, “non è una cosa, non è un oggetto, è una persona ed è viva, si chiama Gesù Cristo”:

"Vi domando: Gesù Cristo si può comprare? [No!] Gesù Cristo si vende nei negozi? Gesù Cristo è un dono, è un regalo del Padre, il dono del nostro Padre. Chi è Gesù Cristo? Tutti! Gesù Cristo è un dono! Tutti! [Gesù Cristo è un dono!] E’ il regalo del Padre".

E’ Lui, ha detto Francesco, che “ci porta a non accontentarci di poco e a dare il meglio di noi stessi”, “ci spinge ad alzare lo sguardo e sognare alto”. La mano di Gesù, ha soggiunto, “sempre è tesa per alzarci, quando noi cadiamo”.

Lanciatevi nell’avventura della misericordia, costruite ponti non muri
Quindi ha tracciato una parallelo tra la visita di Gesù nella casa di Marta e Maria di Betania e la vita dei giovani:

“In questi giorni della Gmg, Gesù vuole entrare nella nostra casa; vedrà le nostre preoccupazioni, il nostro andare di corsa, come ha fatto con Marta... e aspetterà che lo ascoltiamo come Maria: che, in mezzo tutte le faccende, abbiamo il coraggio di affidarci a Lui. Che siano giorni per Gesù, dedicati ad ascoltarci, a riceverlo in quelli con cui condivido la casa, la strada, il gruppo o la scuola”.

Il Papa ha infine incoraggiato i giovani a “lanciarsi nell’avventura della misericordia”, “nell’avventura di costruire ponti e abbattere muri”, “nell’avventura di soccorrere il povero, chi si sente solo e abbandonato, chi non trova più un senso per la sua vita”:

“Eccoci, Signore! Mandaci a condividere il tuo Amore Misericordioso. Vogliamo accoglierti in questa Giornata Mondiale della Gioventù, vogliamo affermare che la vita è piena quando la si vive a partire dalla misericordia, che questa è la parte migliore, è la parte più dolce, è la parte che mai ci sarà tolta”.








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