2016-07-29 10:09:00

P. Bart: Gmg della Misericordia porterà vocazioni sacerdotali


Il passaggio della Porta Santa del Santuario della Divina Misericordia a Cracovia e il rito della Riconciliazione di alcuni giovani: due momenti forti della visita del Papa a Cracovia in occasione della Gmg, nel segno di Karol Wojtyla e Santa Faustina Kowalska. Alessandro Gisotti ne ha parlato con mons. Jozef Bart, rettore di Santo Spirito in Sassia, Santuario della Divina Misericordia di Roma:

R. – Papa Francesco porta questi giovani proprio nella “capitale del culto della Divina Misericordia”: Cracovia è stata definita così da Giovanni Paolo II. Davvero non è un caso che questo avvenga proprio nell’Anno Santo della Misericordia. E’ una grazia!

D. – Papa Francesco e Giovanni Paolo II sono legati strettamente dalla misericordia…

R. – C’è uno stretto legame, fortissimo, tra Papa Francesco e Giovanni Paolo II. Papa Francesco stesso ha detto a noi sacerdoti romani che è Giovanni Paolo II che ha intuito, proprio durante il suo Pontificato, questo tempo della misericordia, questo bisogno della misericordia da parte dell’uomo. Questa intuizione poi ha avuto il suo momento solenne, forte, proprio il 17 agosto 2002, nell’ultimo viaggio apostolico di Giovanni Paolo II a Cracovia, quando ha consacrato l’umanità alla Divina Misericordia. E’ un testamento anche, un’eredità, che ha consegnato a noi, affinché tutta l’umanità sperimenti questa misericordia. Bene, Papa Francesco ha risposto a questa intuizione, a questa eredità, attraverso l’indizione dell’Anno Santo della Misericordia.

D. – Santa Faustina Kowalska, l’Apostola della misericordia, questa figura così grande, cosa può dare ai giovani di oggi?

R. – Santa Faustina ha ricevuto il messaggio per tutti. Gesù le ha detto: “Io ti mando a tutta l’umanità”. Questa volta la manda proprio a questi giovani. Allora, in questo tempo, suor Faustina a questi ragazzi, che potrebbero a volte sembrare smarriti, abbandonati, a questi giovani, offre questo bel messaggio di fiducia: “Gesù confido in te”. Ecco, non molte parole: una consegna della vita, avere coraggio, umiltà, fiducia di consegnare la vita in questa età così importante per tutti – per loro, per la Chiesa, per il mondo – a Gesù, alla sua infinita misericordia, che è un miracolo continuo.

D. – Una Gmg nel Giubileo della Misericordia è davvero una festa doppia. Quali frutti si possono sperare…

R. – Siamo in un tempo in cui veramente la Chiesa ha bisogno di nuove sante vocazioni! C’è una grandissima mancanza, e lo sappiamo, perché questo mondo cambia. Da questo Anno Santo della Misericordia devono nascere nuovi apostoli della Divina Misericordia. I primi apostoli di questa misericordia sono i sacerdoti, sono religiosi. E io sono certo e sicuro, e preghiamo per questo, che uno dei frutti proprio di questo incontro, di questi giovani di tutto il mondo, con Papa Francesco, con San Giovanni Paolo II, con Santa Faustina, questa grande Santa dei nostri tempi, con la Divina Misericordia, sarà quello di donare generosamente la vita al servizio della Chiesa.








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