2016-07-29 11:22:00

Siria. Scissione consensuale tra il fronte Al Nusra e Al Qaida


Il leader del gruppo armato jihadista siriano, Abu Mohammed al Golani, si è mostrato per la prima volta pubblicamente in un video per dichiarare la scissione consensuale del fronte Al Nusra da Al Qaida, la rete del terrore creata da Osama Bin Laden. Intanto, a Ginevra si è tenuto un incontro tra alcuni delegati russi e americani per definire un accordo per "stabilizzare" Aleppo. La capitale siriana è ormai ridotta un cumulo di macerie ed è emergenza umanitaria per i civili che non riescono a emigrare. Al Nusra nasce nel 2012, ed è silenziosamente diventato protagonista della guerra civile in Siria. Secondo alcuni osservatori, il gruppo jihadista può contare fra i 5 mila e i 10 mila combattenti. Sulle motivazioni che hanno condotto alla separazione tra le due forze armate, Gioia Tagliente ne ha parlato con Alessandro Orsini, professore di sociologia del terrorismo alla Luiss:

R. – La ragione per cui al-Golani ha preso questa decisione è puramente strategica ed è lui stesso che la chiarisce. Il problema è che la Russia e gli Stati Uniti si sono accordati per un cessate-il-fuoco in Siria, ma hanno escluso da questo cessate-il-fuoco sia al-Nusra Front, vale a dire il braccio armato di al-Qaeda in Siria, sia l’Is. Quindi il problema, in questo momento, per al-Golani è di sottrarsi a questi bombardamenti. La sua speranza è che fuoriuscendo formalmente da al-Qaeda e assumendo un nuovo nome, possa sottrarre agli americani e ai russi la giustificazione per proseguire nei bombardamenti contro la sua formazione. Quindi, è una mossa puramente strategica, priva di valore, sotto il profilo politico, perché al-Golani continua a dichiarare la sua immensa ammirazione per al-Qaeda, per al-Zawahiri e per Bin Laden. Infatti, la reazione di John Kirby, che è il portavoce del Dipartimento di Stato americano, è stata piuttosto negativa, nel senso che ha commentato la notizia, dicendo testualmente che quello che conta per gli Stati Uniti non è tanto ciò che al-Golani e i suoi uomini dicono, è importante ciò che fanno.

D. – La nuova scissione potrebbe portare al-Nusra verso un’aria più moderata…

R. – Non credo in alcun modo che si possa affermare che al-Golani, al-Nusra, stiano assumendo delle posizioni più moderate. Per poter fare un’affermazione di questo tipo, bisognerebbe avere una dichiarazione di al-Golani che prenda le distanze da al-Qaeda, che ne critichi la leadership, che critichi le violenza di al-Qaeda o quelle commesse dalla sua organizzazione nei mesi passati. Non c’è niente di tutto questo. Questa è soltanto una mossa strategica finalizzata ad esemplificare il conflitto in Siria. E, soprattutto, la mossa di al-Golani è finalizzata a garantirsi un maggior sostegno internazionale. Ma sotto il profilo politico è una mossa totalmente priva di contenuti, appunto perché al-Golani continua a dichiarare la sua immensa ammirazione nei confronti di al-Qaeda.

D. – Il nuovo gruppo potrebbe costituire un fronte contro l’Is?

R. – E’ abbastanza difficile, perché in realtà, anche se esistono delle tensioni strategiche tra l’Is e al-Qaeda, continuano a rimanere comunque delle formazioni gemelle: sono entrambe impegnate nella lotta contro gli Stati Uniti, nella lotta contro l’Occidente e credono chiaramente nel jihadismo, nel martirio. Quindi, secondo me, queste sono più che altro forzature dell’Occidente, che cercano di interpretare in maniera positiva e ottimistica delle scelte di al-Nusra, che poi sostanzialmente non sono così importanti sotto il profilo della sostanza.

D. – Al-Nusra potrebbe diventare una realtà anche più diffusa e presente, rispetto a quella di al-Qaeda?

R. – Al-Nusra, in effetti, ha i combattenti più addestrati, più preparati e quindi più efficaci, in Siria, nel fronte contro Bashar al-Assad . Questa è una forza oggettiva che al-Nusra ha e che non può essere negata ed è anche la ragione per cui l’opposizione siriana, Bashar al-Assad, che ha ottimi rapporti con gli Stati Uniti, sta facendo in queste ore delle pressioni affinché gli Stati Uniti assumano un atteggiamento più morbido nei confronti di al-Nusra. Questo è il punto fondamentale, cioè un grande movimento di opposizione a Bashar al-Assad, che ha ottimi rapporti con gli Stati Uniti e che in queste ore sta cercando una mediazione. Chiaramente, infatti, sono direttamente coinvolti nel conflitto e stanno cercando di creare una situazione più favorevole, appunto, alle forze che si oppongono a Bashar al-Assad e vedono probabilmente al-Nusra Front come alleato potenziale.








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