2016-07-31 10:55:00

Papa ai Gesuiti polacchi: vostro impegno sia in "uscita"


Papa Francesco nel pomeriggio si è recato dai Gesuiti polacchi a Cracovia. Un incontro fuoriprogramma, semplice e familiare, di cui ci riferisce padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica:

E’ un fuoriprogramma che ormai è diventato un’abitudine, perché Papa Francesco incontra sempre – o quasi sempre – i Gesuiti, durante i suoi viaggi. E’ stato un incontro molto bello, molto semplice, molto rilassante: intanto ha salutato tutti, uno per uno, anche abbracciando alcuni che aveva già conosciuto nel passato, e poi ha detto che non aveva nessuna voglia di fare discorsi; quindi, di dialogare insieme, di fare delle domande … Gli sono state fatte delle domande molto, molto intense. Per esempio, qual è il significato del lavoro universitario che fa la Compagnia di Gesù, quindi il lavoro con la cultura; il Papa ha detto che l’impegno dev’essere molto forte, dev’essere un impegno “in uscita”, come dice lui spesso, cioè un impegno che ha a che fare con la realtà, non solo con l’astrazione e con le idee. E ha raccomandato di essere molto vicino agli emarginati, di essere molto lontani da un pensiero liberista che mette al centro i soldi e non la persona. E poi ha anche parlato dell’impegno con i sacerdoti. Ha detto: oggi il rischio è che un sacerdote non ben formato sia troppo bianco o troppo nero, che agisca semplicemente applicando meccanicamente norme. Invece – ha detto – è importante il discernimento, che dev’essere al cuore della vita pastorale: il discernimento. E quindi bisogna aiutare i sacerdoti, i seminaristi al discernimento spirituale e questo – ha detto – è uno dei compiti fondamentali della Compagnia di Gesù, oggi. L’incontro, molto tranquillo, è durato circa mezz’ora, 40 minuti; il Papa ha salutato questo gruppo di circa 30 Gesuiti e c’erano anche i provinciali. Mi ha colpito perché la presenza, per lo più, era di giovani: giovani Gesuiti, anche un gruppo di Gesuiti appena ordinati, quindi c’era l’impressione di una grande freschezza. Il Papa ha sorriso tante volte, ha riso di gusto… Devo dire, un incontro molto bello, molto intenso però di grande profilo, anche di profilo spirituale.

All’incontro di Papa Francesco con i Gesuiti polacchi c’era anche padre Leszek Gesiak, responsabile del programma polacco della Radio Vaticana. Al microfono del nostro inviato a Cracovia, Alessandro Gisotti, padre Gesiak confida i sentimenti con i quali si è vissuto l’incontro e cosa questo momento rappresenta per la Compagnia di Gesù della Polonia:

R. – Abbiamo respirato un clima molto familiare, molto fraterno. Nessuna cosa formale, nessun discorso… Il Papa è arrivato così come arriva un fratello da un altro fratello. Ha salutato ognuno di noi, e abbiamo incominciato un dialogo. Davvero un dialogo nel quale il Papa ha risposto alle domande – e anche lui ha fatto delle domande per noi… E’ stato un clima molto, molto semplice, molto familiare: abbiamo sentito che siamo fratelli nel Signore.

D. – Anche con i confratelli Gesuiti il Papa sottolinea l’importanza del dialogo…

R. – Sì. Credo che fin dal principio il Papa volesse parlare con noi. Abbiamo ricevuto informazione che l’incontro sarebbe durato 15 minuti, ma dopo mezz’ora sono arrivati i responsabili del programma del viaggio del Papa e hanno detto che dovevamo concludere e il Papa ha detto: “No, no, no: io voglio parlare con loro ancora!”. Quindi, lui si è trovato bene. Noi ci sentiamo molto vicini al Papa e per questo credo che questo dialogo sia stato possibile e rimarrà un ricordo molto, molto simpatico.

D. – Cosa significa questo incontro per i Gesuiti polacchi?

R. – Il Papa è interessato alle nostre attività. Ha fatto domande sulla formazione, sulle nostre università: sentivamo che lui voleva saperne di più. Ha incontrato anche un gesuita che era provinciale quando lui era provinciale in Argentina, sono più o meno della stessa età. Hanno parlato, hanno rievocato alcuni ricordi della Congregazione generale di anni, anni e anni fa… Mi è piaciuto molto che alla fine il Papa ha detto anche che oggi abbiamo la vigilia della festa di Sant’Ignazio, del fondatore della Compagnia di Gesù, e che preghiamo in questo senso insieme. Questo sentire della comunità – tutti siamo figli di Sant’Ignazio di Loyola – questo mi ha toccato e credo che sia una cosa che mi rimarrà. E se tutti siamo figli di Sant’Ignazio, abbiamo questa lingua comune che possiamo condividere!








All the contents on this site are copyrighted ©.