2016-08-01 19:51:00

Incontro vocazionale del Cammino: in migliaia per dire sì a Cristo


A Cracovia, a poche ore di distanza dalla veglia e dalla messa presiedute da Papa Francesco, il Campus Misericordiae ha accolto nuovamente l’entusiasmo dei giovani. Più di 150 mila ragazzi del Camminio Neocatecumenale da 120 nazioni si sono riuniti per l’incontro vocazionale che, come di consueto, segue le celebrazioni della Gmg. Molti di loro intraprenderanno il percorso per il sacerdozio in uno dei 107 seminari Redentoris Mater del Cammino, mentre, tra le vocazioni femminili, tante sceglieranno l'impegno spirituale della clausura. Il cardinal  Stanisław Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, ha presieduto ieri pomeriggio l’incontro, al quale è intervenuto Kiko Argüello. Presenti numerose autorità ecclesiastiche da tutto il mondo. Il servizio di Eugenio Murrali:

Un incontro per presentare la propria disponibilità a consacrare la vita a Cristo. Ragazze che sentono in sé una vocazione contemplativa, ragazzi che dicono il proprio sì al percorso che porta al sacerdozio, ma anche intere famiglie, pronte a partire in missione per il mondo. Si sono ritrovati tutti a Cracovia e Kiko Argüello racconta così l’urgenza spirituale che li ha spinti a questo momento di condivisione:

"Molti giovani mi dicono: "Io sto aspettando gli incontri che fate, perché mi piace che Gesù Cristo mi chiami, che mi dica: Tu, alzati e seguimi. Molti giovanni hanno sentito questo: tu, alzati e seguimi" ".

Ore di preghiera e di allegria, attraversate dalla memoria di Giovanni Paolo II, ricordato in particolar modo dal cardinal Dziwisz:

"Sia lodato Gesù Cristo. Così salutava sempre giovanni Paolo II".

E ovviamente commosso il pensiero rivolto da tutti a Carmen Hernandez, la coiniziatrice del Cammino, di cui Kiko sottolinea, a più riprese, tra il sorriso e l'emozione, la presenza e l’intercessione nella scelta evangelizzatrice:

"Un miracolo di Carmen è che ha detto che dobbiamo andare l'anno prossimo in tutta Europa. I presbiteri, i seminaristi. In particolare i seminaristi mi domandano sempre: "Quando ci mandi a due a due, senza bisaccia, senza soldi, a dormire per le strade. Perché ci hanno raccontato che avvengono miracoli, ci hanno detto, quelli che lo hanno fatto, che sono stati i giorni più belli della loro vita, sentendo Gesù Cristo dentro, con forza. Anche voi volete vivere questa esperienza? Dormire per le strade, stare quattro giorni senza mangiare nulla, essere rifiutati, insultati, ma sentire Gesù Cristo molto vicino.

Perché è con la testimonianza, spiega Kiko, che si può trasmettere il Kèrigma:

"Il Cristianesimo non conquista con la spada, né con la guerra: si propone con la testimonianza personale. Il massimo che possiamo dire è: "Io ti racconto la mia vita".

E molti sono stati i temi toccati dall’iniziatore del Cammino: l’importanza di Paolo VI e della Humanae Vitae, il ruolo imprescindibile della fede e della speranza, che restano una certezza nel vuoto di valori, ma anche l’ecumenismo, le relazioni che gli itineranti stanno intessendo con la Chiesa Ortodossa.








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