“Tutti sono benvenuti!”: questo il motto con il quale, il 27 agosto, avrà luogo, in Svizzera, il pellegrinaggio mariano degli africani residenti nel Paese e degli amici del continente africano. Giunto alla sesta edizione, l’evento è organizzato con il patrocinio di “Migratio”, il servizio per i migranti della Conferenza episcopale elvetica, ed avrà come meta l’Abbazia di Einsiedeln, luogo in cui è custodita la così detta “Madonna Nera”
Attesi centinaia di pellegrini
Oltre 350 i pellegrini attesi che, in occasione del
Giubileo straordinario della Misericordia, attraverseranno anche la Porta Santa dell’Abbazia.
L’iniziativa avrà inizio alle 10.30 con l’incontro di tutti i pellegrini sul sagrato
della Chiesa. Da qui prenderà avvio la Via Crucis con canti di diversi Paesi africani.
L’incontro culminerà, poi, alle 12.30, con la celebrazione eucaristica all’interno
del luogo di culto, presieduta da mons. Alain de Raemy, responsabile della Pastorale
dei migranti nella diocesi di Losanna-Ginevra-Friburgo. Infine, spazio alla condivisione
con un pic-nic a base di specialità culinarie africane, che sarà ospitato nel cortile
della scuola appartenente all’Abbazia.
Favorire l’incontro e la conoscenza reciproca
tra i popoli
“Con questo pellegrinaggio – spiegano gli organizzatori
– gli africani residenti in Svizzera hanno la possibilità di esprimere la loro fede
e di pregare per la loro patria di adozione, per i Paesi d’origine e per le loro famiglie”.
Tale iniziativa, inoltre, si pone l’obiettivo di “rendere il mondo più attento alla
presenza di cristiani che provengono dal continente africano, così da favorire l’incontro
e la conoscenza” reciproca tra i popoli.
San Meinrado, il fondatore del Monastero
di Einsiedeln
Situata nel cantone di Schwyz, la città di Einsiedeln
ruota intorno al Santuario della Madonna Nera ed al Monastero annesso, risalente all’eremita
Meinrado. Cuore del monastero è la Cappella costruita proprio sulla cella di San Meinrado,
nella quale si venera la statua della Vergine, donatagli dalla badessa Ildegarda di
Zurigo. Davanti a questa statua San Meinrado passava giorno e notte, in preghiera
ed in meditazione.
La storia della Madonna nera
Purtroppo, la statua originaria della Vergine non
è giunta fino ai giorni nostri, perché è stata distrutta da un incendio scoppiato
nella Cappella nel 1465. L’icona odierna, dunque, risale alla fine del ‘400: si tratta
di una statua di stile tardo gotico, alta 119 cm, costruita in legno di tiglio. Annerita
dal fumo delle candele e danneggiata durante la Rivoluzione francese, è stata in seguito
dipinta di nero. Di qui, il nome di “Madonna nera”. Dalla fine del 1500 la si usa
vestire con abiti di colore differenti, a seconda del tempo liturgico.
Nel 1984, la visita di Giovanni Paolo II
Il Santuario di Einsiedeln è stato visitato da San
Giovanni Paolo II nel giugno 1984, durante il suo viaggio apostolico in Svizzera.
In quell’occasione, il Pontefice celebrò la Santa Messa di consacrazione del nuovo
altare del Santuario e, nella sua omelia, esortò i fedeli a guardare a Maria, Colei
che “ci insegna l’unità fraterna tra di noi e la nostra responsabilità nei confronti
della predicazione del Vangelo.” (I.P.)
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