2016-08-05 07:00:00

P. Durighetto: il fuoriprogramma delle Confessioni, guizzo dello Spirito


Per un bilancio della visita del Papa alla Porziuncola ascoltiamo il provinciale dei Frati Minori dell’Umbria, padre Claudio Durighetto, al microfono del nostro inviato Federico Piana:

R. – E’ stata proprio, da una parte, quasi elettrizzante la presenza, così spiritualmente forte di Papa Francesco; dall’altra parte, questa pace in cui ci ha immersi, ci ha quasi davvero fatto toccare il Paradiso, sia nel silenzio della preghiera – quel tempo lungo in cui lui si è proprio sprofondato nella preghiera nella Porziuncola – e sia poi in tutti gli altri momenti della visita.

D. – Che messaggio può dare ai fedeli questo momento importante?

R. – Che noi dobbiamo ripartire da Dio, dobbiamo ripartire dall’amore e solo conoscendo Dio nella preghiera, nel silenzio, possiamo sperimentare la misericordia, per poi vivere anche la misericordia.

D. – Papa Francesco ha fatto un piccolo fuoriprogramma: ha confessato delle persone in modo inaspettato…

R. – Mi è sembrato il guizzo proprio dello Spirito Santo che ha trasformato la visita in qualcosa di straordinario. Ha parlato della misericordia, ha parlato del perdono e poi ha detto: cominciamo subito: cominciamo dal Papa, dai vescovi, dai sacerdoti, che si confessano, confessano e si mettono a disposizione per confessare. Quindi è stata una mobilitazione improvvisata, ma veramente un balsamo, una cosa straordinaria, eccezionale.

D. – Che lettura si può dare di questo gesto semplice di Papa Francesco?

R. – Che l’Indulgenza, come anche San Francesco l’ha intuita, non è un colpo di spugna, una cosa a buon mercato, una cosa magica, che ti toglie chissà cosa di dosso: l’Indulgenza fa parte di un cammino di ritorno al Signore, di passaggio dall’uomo vecchio all’uomo nuovo. Questo si fa nel cammino verso la Porziuncola, nel cammino interiore della preghiera e, anche in questo cammino di conversione, mettendosi prima di tutto con umiltà nella verità davanti a Dio, davanti a se stessi; chiedendo perdono dei nostri peccati, ciascuno; ritrovandosi proprio come peccatori e bisognosi di misericordia. Questo ci dà anche più umiltà nei rapporti e permette di costruire rapporti nuovi.  

D. – Papa Francesco ha fatto riferimento nel suo discorso alla difficoltà del perdonare e ha detto: “Qui in Porziuncola c’è veramente la misericordia di Dio”…

R. – Il primo biografo di San Francesco – Tommaso da Celano – riporta un’esperienza, possiamo dire mistica, di Francesco alla Porziuncola. Francesco si sentiva oppresso e rattristato e il peccato quasi lo avviluppava. Nella Proziuncola ha fatto l’esperienza della misericordia di Dio, di sentirsi amato, perdonato e rimesso in uno stato di grazia straordinario. E noi pensiamo che questa esperienza mistica poi Francesco abbia desiderato riproporla attraverso questa Indulgenza, in analogia con il Cantico delle Creature, nato da un’esperienza simile, in un momento di grande sconforto a San Damiano. Ma Francesco ha avuto la certezza che il Signore gli dicesse: “Sarai presto nel mio Regno; sarai salvo; sarai con me nel mio Regno”. E questo ha fatto esplodere la gioia e il Cantico delle Creature. Analogamente questa esperienza della misericordia poi Francesco l’ha veicolata attraverso l’Indulgenza. Per cui facciamo l’esperienza della misericordia di Dio e questo pian piano ci rende misericordiosi.








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